Rudere con frati, Solinas incassa altri 125mila euro. E l’acquirente prende appalti

Christian Solinas ha incassato altri 125mila euro per il rudere sui monti di Santa Barbara, nel Comune di Capoterra, dove il governatore abitava sino alle nozze dello scorso dicembre. La vecchia abbazia, appartenuta ai Frati minori, era stata rilevata a costo zero dal presidente della Regione nel 2002 e adesso rivenduta a un prezzo di 550mila euro con contratto preliminare datato 4 novembre 2020. Ha acquistato Roberto Zedda, imprenditore di Cagliari che fa affari anche con la pubblica amministrazione e per quel rudere aveva versato a Solinas una caparra da 250mila euro all’indomani del compromesso. L’operazione immobiliare si sarebbe dovuta concludere entro la metà del 2021. Invece solo il 1° giugno scorso Zedda ha dato a Solinas altri 125mila euro promettendo di saldare il conto entro il 31 dicembre con gli ultimi 175mila euro.

L’ulteriore passo nella cessione del rudere da parte di Solinas l’ha ricostruito Il Fatto Quotidiano tramite il Servizio di pubblicità immobiliare in capo all’Agenzia delle entrate. Dall’ispezione ipotecaria risulta che Solinas e Zedda hanno ripreso in mano l’affare passato oltre un anno dalla scadenza del preliminare sottoscrivendo il nuovo pagamento davanti al notaio Roberto Ornano.

Quali siano le mire espansionistiche dell’imprenditore Zedda sui monti di Santa Barbara, non è dato saperlo. Anche perché il rudere è classificato come immobile “di interesse storico-artistico”, sui cui il ministero dei Beni culturali ha un diritto di prelazione nel caso in cui ci fosse una necessità pubblica. In una siffatta circostanza il Mibact darebbe al proprietario un risarcimento di appena 15mila euro. Una sciagura per Zedda, visto che per la vecchia abbazia sta pagando 550mila euro. E di più: l’imprenditore, da un momento all’altro, può trovarsi nel terreno i Frati ex proprietari, i quali nel 2002 hanno ceduto a Solinas il rudere con l’obbligo di ristrutturarlo (ecco perché il governatore non pagò un centesimo). Ma ma anche col diritto di “sostarvi, mangiarvi e svagarvicisi”.

Zedda, considerato uno che con gli affari ha fiuto, ha deciso di spendere bei soldini sul rudere a Santa Barbara, di cui sarà finalmente il padrone prima di dare il benvenuto al 2023 attraverso la società Silvia srl e comunque dovrà investire anche altro denaro per rispettare il vincolo della riqualificazione. A festeggiare, c’è da scommetterci, sarà pure il governatore che potrà incassare gli ultimi 175mila euro pattuiti. Anche perché – pure questa è storia nota – la caparra da 250mila euro dI novembre 2020 il governatore l’ha probabilmente già utilizzata il 2 dicembre dello stesso anno, quando ha firmato il preliminare per la villa al Poetto da un milione e 100mila euro e per la quale ha ottenuto dal Banco di Sardegna un mutuo da 800mila euro.

Il Fatto Quotidiano nel ricostruire l’ultimo passaggio di soldi tra Zedda e Solinas, ha anche recuperato tutti gli ultimi affari dell’imprenditore nella pubblica amministrazione, uno dei versanti dove fa business. Zedda è infatti il titolare della Arionline, società che in passato ha fornito i termoscanner alla Regione ed era partner del Project financing nella sanità nuorese, roba da un miliardo di euro in ventisette anni, un progetto demolito nel 2016 dall’Autorità nazionale per l’anticorruzione e definitivamente bloccato nel 2021 dall’Ats con 20 milioni di risarcimento.

Ecco, sempre attraverso Arionline, riporta Il Fatto Quotidiano, Zedda, che si occupa anche di pc e tecnologia, ha ottenuto dal Comune di Capoterra, quello dove ricadono i ruderi, incarichi per 45.646 euro, divisi tra manutenzione software, formazione e assistenza tecnica. Lì il sindaco è Beniamino Garau, vicinissimo a Solinas e al suo consulente Franco Magi, e vittorioso alle Comunali del 2021 al termine di un’affollata corsa per il Municipio.

Non è tutto: il giornale di Travaglio ha anche acceso i fari su un appalto della Regione da 18,8 milioni per la manutenzione degli impianti. Il 24 marzo 2022 l’ha vinto il Consorzio nazionale servizi di Bologna (Cns) che a settembre ha comunicato di subappaltare ad Arioline un ramo dell’attività per un valore di 167.612 euro. Gli uffici della Regione, però, hanno respinto l’accordo per assenza di requisiti, visto che la società di Zedda si occupa di software. L’imprenditore, che è attivo anche nel settore dell’editoria con la testata YouTg.Net, ha modificato la ragione sociale di Arionline, aggiungendo “la costruzione di edifici residenziali e non”, riporta ancora Il Fatto Quotidiano. Resta da accertare se la società di Zedda abbia già ottenuto il subappalto dall’emiliana Cns.

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