‘Regalino’ al Mater, mezza retromarcia: sì ai 20 milioni, ma a una condizione

Il ‘regalino’ da 20 milioni al Mater Olbia si farà, la decisione politica è presa. Solo che quel tesoretto non sarà a fondo perduto: l’ospedale del Qatar deve fornire, in cambio, prestazioni sanitarie ai pazienti dell’Isola. La posizione definitiva è emersa nell’ultima seduta della commissione Sanità, chiamata a dare un parere sulla Legge Omnibus da 200 milioni, ovvero la maxi variazione di bilancio in cui è contenuto pure il ‘regalino’ alla struttura privata della Gallura.

È dei Progressisti guidati da Francesco Agus il merito di aver dato battaglia sul Mater, una vicenda cominciata a Roma con l’audizione che i manager italiani del Qatar avevano chiesto al Governo nazionale, quando il presidente del Consiglio era ancora Giuseppe Conte. Da lì il contatto coi deputati sardi più vicini: l’ex governatore Ugo Cappellacci, che da capo della Giunta sarda spinse il Qatar ad acquistare l’ospedale di Olbia costruito da don Luigi Verzé, e il dem Gavino Manca, il quale da ex renziano ha avuto un canale privilegiato con la famiglia regnante di Doha.

Cappellacci e Manca, la scorsa primavera, hanno presentato un emendamento a una legge nazionale – la 61 del 6 maggio 2021 – col quale il Mater è stato autorizzato a incassare soldi pubblici anche per le spese di funzionamento. Come i 20 milioni di fondi regionali, che sono la differenza tra il budget da 60 milioni riconosciuto dalla Giunta di Christian Solinas nel 2019 e il costo delle prestazioni erogate, pari a 40 milioni. La Legge Omnibus di fatto recepisce quanto contenuto nel provvedimento nazionale. Lì’unica differenza è che il Parlamento si è limitato a dare il via libera all’operazione caricando i costi sui sardi.

LEGGI ANCHE: Soldi del Qatar seducono politici sardi: ‘regalino’ al Mater rientra in un disegno

Dopo la prima versione della Legge Omnibus, che prevedeva, come detta, i 20 milioni a fondo perduto, i Progressisti sono saliti sul piede di guerra per la disparità di trattamento riservata al Mater. D’accordo anche il gran capo dell’Udc, Giorgio Oppi, la voce contro all’interno della maggioranza. Ecco allora la mediazione spuntata in commissione Sanità e che segue il suggerimento di Agus: quei 20 milioni vanno trasformati in “Tac, gastroscopie, operazioni chirurgiche”.

I Progressisti, in ogni caso, hanno dato parere negativo al “regalino’ al Mater. Il partito di Agus e Zedda ne ha fatto una questione pregiudiziale, nel senso che l’elargizione della Regione è considerata sbagliata come principio, “in quanto la cospicua somma andrebbe data alla sanità pubblica e non a quella privata”, ha detto Agus in commissione Sanità. Il Pd ha espresso “dubbi”, sebbene il consigliere dem della Gallura, Giuseppe Meloni, si era detto favorevole perché “il Qatar ha dato alla Gallura l’ospedale pronto senza che la Regione versasse un solo centesimo per realizzare” la struttura alle porte di Olbia, lato sud della città (leggi qui). Pure gli M5s non sostengono la linea della maggioranza.

La mezza retromarcia ha invece attutito per ora lo scontro nel centrodestra sul Mater Olbia, ospedale che gode del massimo appoggio da parte dei Riformatori, vista la direzione sanitaria affidata a Franco Meloni, ex general manager del Brotzu ed ex consigliere regionale. Adesso si attende l’esame in Aula della Legge Omnibus: i soldi al Mater sono una disposizione contenuta all’articolo 5 della proposta di legge 284. Che a questo punto va corretta:  sui 20 milioni andrà messo il vincolo. Senza possibilità di altre manovre. Anche perché tutti gli altri operatori privati prendono i soldi pubblici in base alle prestizioni erogate in regime convenzione col Sistema sanitario regionale. Sono tassativamente esclusi i ‘regalini’. Perché così prevede la legge.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share