Con una lettera inviata nei giorni scorsi, la Confindustria Sardegna Meridionale ha chiesto l’intervento diretto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte – atteso a Cagliari mercoledì 2 ottobre – per sbloccare “l’assurda situazione che impedisce la realizzazione degli investimenti volti ad incrementare competitività e le prospettive di crescita del porto industriale di Cagliari”.
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“La più importante infrastruttura portuale della Sardegna, strategica per il sistema produttivo dell’intera regione – sostiene l’associazione degli industriali – è infatti oggi al centro di una paradossale ed ingiustificata situazione che somma i suoi effetti negativi alla congiuntura di mercato culminata nella cessazione dell’attività e nella revoca della concessione al principale operatore terminalista. La causa di tale situazione risiede in un vincolo paesaggistico risalente al 1967, ormai del tutto ingiustificato e superato dall’attuale stato dei luoghi, essendo venuto meno l’oggetto stesso della tutela”.
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“Sono evidenti – è detto nella lettera inviata al premier – le gravi conseguenze di una situazione che comporta la paralisi degli interventi infrastrutturali e blocca importanti investimenti pubblici e privati fondamentali per assicurare l’operatività e lo sviluppo del sistema portuale locale, con pesanti ricadute per le imprese e gli operatori sui quali viene a gravare un’ulteriore nuova diseconomia generata dall’inefficienza amministrativa e burocratica”. La Confindustria Sardegna Meridionale ritiene pertanto indispensabile l’intervento del presidente Conte al quale chiede “l’attivazione della procedura presso il Consiglio dei Ministri che potrebbe autorizzare rapidamente gli investimenti programmati”.