Pigliaru: “Il marchio Sardegna su Amazon”. E-commerce con 5 Paesi

I prodotti sardi di nicchia sbarcheranno in cinque paesi: Cina, Giappone, Stati Uniti, Francia e Germania. L’annuncio di Pigliaru.

Il marchio Sardegna, coi suoi prodotti di nicchia, si prepara a sbarcare su Amazon attraverso una piattaforma e-commerce personalizzata. Lo ha detto Francesco Pigliaru all’incontro “È cominciato il domani?“, iniziativa promossa da Isola Futura, l’associazione cagliaritana fondata dai “volontari X Pigliaru” dopo la campagna elettorale delle Regionali 2014. Regista della serata, dietro le quinte, Laura Pisano, mentre il dibattito lo ha coordinato la presidente Giulia Andreozzi. Quasi tre ore di confronto, dove le domande dei volontari si sono alternate alle risposte del governatore. È venuto fuori un bilancio di legislatura, a un anno esatto dalla prima convention di Pigliaru da candidato presidente: l’esordio avvenne il 17 gennaio 2014 alla Fiera di Cagliari.

Dunque, le produzioni sarde, “di alta qualità”, ha sottolineato Pigliaru, saranno vendute anche in Rete per arrivare al mercato globale. Alla piattaforma e-commerce, sotto l’egida di Amazon, sta lavorando la Giunta. “A costi molto ridotti – ha spiegato il governatore – permetteremo le aziende dell’Isola di esportare. Il che vuol dire far crescere il valore dei prodotti”. Per ora Amazon garantirà la distribuzione dell’offerta Sardegna in cinque paesi: “Cina, Giappone, Stati Uniti, Francia e Germania. Saremo la prima regione italiana – ha continuato il presidente – a valorizzare le produzioni di nicchia a livello mondiale, abbattendo appunto i costi di promozione e distribuzione spesso, proibitivi per le piccole imprese”.

Ma non è solo sull’e-commerce che l’Esecutivo sta lavorando per spingere l’Isola verso la risalita economica. “Da troppi anni – ha detto Pigliaru rispondendo alla domanda sui trasporti – si parla di destagionalizzazione, senza che nessuno l’abbia mai realizzata. Per farlo, noi crediamo che vada impostata anche una continuità territoriale europea e non solo implementata quella nazionale”. Obiettivo: “Garantire tutto l’anno i collegamenti con i principali hub internazionali, senza dipendere dalle low cost che hanno il limite di assicurare le rotte solo in alta stagione”.

Poi ecco il progetto del sistema aeroportuale sardo. “Attraverso le ferrovie dobbiamo mettere in rete gli scali della nostra Isola, in modo da agevolare ae mobilità. Ma anche di questo, se volete, ne parleremo più approfonditamente in successivi incontri che propongo di fare con maggior frequenza, per esempio ogni due-tre mesi, aprendoli agli assessori di riferimento”, è stato l’invito del presidente accolto all’associazione. Pigliaru ha poi ricordato lo sblocco del cantiere della vergogna sulla statale 131 e annunciato la ristrutturazione dell’Arst che “ha seri problemi”, è stato il riferimento alla contabilità da rivedere.

Quanto all’agricoltura, il presidente ha spiegato la rotta della Regione: “Passare da un settore che oggi è sostanzialmente assistito a un’economia primaria produttiva. Per questo a breve presenteremo il Programma 2015 che sarà differenziato per filiera. Il limite dell’agricoltura sarda è pure il mancato salto tecnologico che invece è necessario per fare reddito”. E identica impostazione sarà seguita con l’artigianato che deve avanzare verso “la società digitale”.

Sul fronte del lavoro, Pigliaru ha annunciato “la riorganizzazione dei centri provinciali Csl, supporto indispensabile per gestire la Garanzia giovani (formazione dai 15 ai 29 anni) e il reinserimento nel mercato degli over 30 e “di quei lavoratori che stanno uscendo dalla mobilità. Si tratta di 4mila persone e a tutte abbiamo garantito copertura attraverso politiche attive”. Cioè un sostegno economico in cambio di una prestazione professionale.

Quindi le domande su scuola e università. Quanto alla prima, la Giunta “è pronta a presentare il piano per l’edilizia: a inizio legislatura – ha ricordato Pigliaru – abbiamo stanziato 30 milioni. Finora è stata spesa metà delle risorse per i piccoli interventi. Con la fase 2 ci apprestiamo a mettere a punto gli investimenti più corposi“.

Il governatore ha anche annunciato che i 300 milioni appena incassati dalla Vertenza Entrate verranno destinati “a pagare gli impegni di spesa contratti dalla precedente amministrazione sull’università diffusa, ma anche per sostenere la cultura“.

Non è mancata una domanda sull’aumento delle tasse universitarie. Pigliaru ha detto: “Noi come Regione abbiamo clamorosamente fallito sul piano della comunicazione. Ma è altrettanto vero che la sinistra ha dimostrato di essere un po’ confusa. L’aumento richiesto è stato pari a 72 euro, e tutto per l’Ersu, come nella normativa nazionale alla quale ci siamo adeguati. Probabilmente abbiamo anche sbagliato nell’attende il 30 dicembre per approvare l’aumento. Ma si tratta di tassazione progressiva. Vuol dire che i soldi vengono chiesti solo agli studenti che appartengono a famiglie con reddito alto. E i soldi recuperati saranno utilizzati esclusivamente per pagare le borse di studio ai ragazzi che hanno minori mezzi. Spiegatemi qual è lo scandalo, perché io ancora non l’ho capito“.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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