Né con la maggioranza né con Soru: 16 del Pd scaricano i big e i gruppi storici

Né col neosegretario regionale Emanuele Cani né col leader della minoranza Renato Soru. È strappo nel Pd sardo, passate ventiquattro ore dall’elezione del nuovo leader che appartiene al gruppo dei popolari-riformisti di Cabras-Fadda ed è stato eletto col sostegno del gruppo Cucca, formato a sua volta da ex Ds e renziani della prima ora. A scaricare le tre componenti interne, inclusi i big, sono sedici dem isolani: per ora un numero piccolo, se si considera che l’Assemblea regionale supera quota 180 con i componenti di diritto. Ma erano appena tre a inizio settimana, quando si è formata questa nuova corrente che vuole essere alternativa sia all’attuale maggioranza interna che alla minoranza, in guerra perenne da oltre due anni.

I tre democratici che stanno provando a costruire un’alternativa interna sono stati Giuseppe Frau, Lorenzo Espa e Giuseppina Floris. La storia di Frau è nota: due anni fa aveva lasciato la corrente Fadda e da indipendente si era candidato a guidare il partito, quando il Pd stava cercando un traghettatore capace di accompagnare il Pd sino al congresso nei mesi del dopo Soru, allora dimissionario in seguito alla condanna per evasione fiscale (da cui è stato assolto in appello a maggio 2017). Espa e Floris sono invece due soriani. I tre, nei giorni scorsi, hanno scritto una lettera a tutti i componenti dell’Assemblea regionale in cui hanno preso le distanze dalla rissa sfiorata ad Abbasanta il 9 luglio scorso e chiesto “coraggio e libertà per mescolare idee e posizioni aldilà dei gruppi e delle correnti”.

L’appello sembrava non avesse seguito in un partito che da anni è avvitato nelle contrapposizioni interne. Invece ieri, a margine dell’Assemblea che ha eletto Cani nuovo segretario, qualcosa si è mosso: da tre che erano, il nuovo gruppo è arrivato a contare altre tredici firme. Con nomi di peso, come quello della deputata Romina Mura che, ormai, è definitivamente fuori dalla corrente dei popolari-riformisti di Cabras-Fadda. La stessa scelta l’hanno fatta le ex deputate Caterina Pes e Giovanna Sanna, e i consiglieri regionali Luigi Lotto e Raimondo Cacciotto. Pes e Sanna erano due fedelissime di Soru: l’una ha poi sostenuto Renzi alle ultime primarie nazionali del Pd, l’altra invece è vicinissima a Orlando. Anche Lotto è ormai un ex soriano, così come Cacciotto che è nel Pd isolano appartiene alla corrente del sindaco di Alghero, Mario Bruno.

Con la nascita della nuova componente dem, i popolari-riformisti di Cabras-Fadda hanno perso pure Isabella Murtas, mentre dal gruppo Cucca sono sfilati in due: Efisio De Muru, attuale vicesegretario provinciale di Cagliari , e Antonio Dessì, consigliere comunale uscente a Monserrato. Entrambi erano vicini al consigliere regionale Piero Comandini. Dall’area Soru si sfila invece Ninni Chessa, il fondatore in Gallura di Progetto Sardegna, nel 2003. Alla componente dell’europarlamente dicono addio pure Sabina Contu, Maria Pia Corongiu, Giovanni Fenu e Immacolata Ruggiu.

Giuseppe Frau, che nel Pd a gestione Soru era stato anche il responsabile della sanità, da medico qual è, in un post su Facebook ha scritto questo pomeriggio: “Un nucleo importante di delegati, con militanti dei circoli, slegati da logiche di appartenenza ad aree e correnti, ha iniziato un percorso di condivisione, ascolto ed elaborazione. Un segnale di novità che mettiamo al servizio della buona politica, di cui il nostro partito e la Sardegna hanno tanto bisogno”.

Parlare di spallata interna è prematuro. Ma il Pd sardo ha quantomeno finito di essere un partito ingessato, dove senza gli ordini dei big non si muove nulla. Cani ha salva la poltrona sino a dopo le Regionali del 2019, come lui stesso ha annunciato ieri. Dopodiché il partito avvierà la stagione congressuale con la convocazione delle primarie. E le sorprese potrebbero arrivare proprio dalle urne.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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