Murenu cacciato per post antiabortista. M5s: ‘Noi abbiamo rispetto delle donne’

Il Movimento Cinque Stelle sbatte la porta in faccia ad Alessandro Murenu, per 24 ore candidato sindaco di Cagliari. Subito dopo la certificazione della sua candidatura sono tornati alla luce alcuni vecchi post pubblicati su Facebook in cui il medico cagliaritano mostrava la sua personale visione dei diritti civili, con attacchi alla libertà di aborto e alle unioni civili gay. Scoppiata la polemica, la sua lista è scomparsa da quelle certificate dallo staff e ora arriva la spiegazione ufficiale del passo indietro.

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“Ci sono valori che fanno parte del Dna del Movimento, come l’idea di una donna che ha diritti e doveri identici a quelli dell’uomo. Nel lavoro, in famiglia, in amore – spiegano i Cinque stelle -. Ribadiamo che siamo lontani anni luce dalle posizioni espresse al congresso di Verona e oggi prendiamo le distanze da quanto affermato dal candidato a sindaco di Cagliari Alessandro Murenu”.

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“Chiamare l’aborto un diritto della donna è come chiamare la lapidazione un diritto dell’uomo” è uno dei post pubblicati dall’ormai ex candidato sindaco di Cagliari Alessandro Murenu padre di sei figli, che nei suoi scritti virtuali ha stroncato pure le unioni civili tra persone dello stesso sesso: “Non possono essere ritenute omogenee al matrimonio”. Per cercare di salvarsi in corner ieri aveva cancellato il profilo dal social network poi con una nota aveva parlato di “macchina del fango” e “frasi decontestualizzate”, rilasciando dichiarazioni più morbide nei confronti dei diritti delle donne. Ma ormai era troppo tardi.

Ai ragazzi si cerca di insegnare che è meglio stare attenti a che quello che si pubblica sui social network, perché potrebbero pagarne le conseguenze in futuro, soprattutto nel mondo del lavoro. Lo stesso vale – da quanto si è visto in queste ore – per chi decide di entrare in politica. In questo caso Murenu avrebbe potuto pensarci per tempo, ma anche il suo partito avrebbe potuto dare uno sguardo alla sua bacheca prima di sceglierlo come candidato sindaco e ripudiarlo dopo poche ore.

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“Chi vuole associare rivendicazioni come quelle espresse a Verona contro la donna al simbolo del Movimento, si sbaglia di grosso ed è fuori dal nostro progetto – comunicano dai vertici M5s – Ci vuole rispetto per la donna, ma soprattutto coerenza. La lista non era stata ancora depositata. Al candidato sindaco è stata revocata la certificazione e inibito l’uso del simbolo. Non ci saranno candidati sindaci a Cagliari”, spiega il Movimento.

Marcello Zasso

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