Le Politiche del 25 settembre portano aria nuova anche in Consiglio regionale, dove si liberano le caselle che sono pronti a lasciare i neo deputati Francesco Mura e Dario Giagoni, l’uno di Fdi e l’altro della Lega. Ma il presidente Christian Solinas deve fare soprattutto fare i conti con la seconda delega che non può più mantenere Gianni Lampis, l’assessore all’Ambiente, anche lui di Fdi, ugualmente eletto in Parlamento.
La staffetta in Aula è partita facile, automatica: si preparano all’ingresso nel Palazzo di via Roma un uomo e una donna, i primi non eletti nei collegi di Oristano e Gallura finora occupati rispettivamente da Mura e Giagoni: il nuovo Fdi che approda in Aula è Gianni Tatti, mentre con il Carroccio entra nel palazzo di via Roma Annalisa Manca.
Decisamente più complicato il rimpasto della Giunta, promesso da Solinas un anno e mezzo fa per compensare l’aumento del peso politico da parte dell’Udc di Giorgio Oppi, arrivati a un certo punto a sette consiglieri. Ma a quell’orecchio il governatore non ha mai voluto sentire. Passati quasi diciassette mesi dai buoni propositi, il rimpasto è adesso obbligatorio. Anche perché la delega che lascia Lampis si somma all’interim dei Trasporti preso da Solinas dopo le dimissioni di Giorgio Todde, il leghista entrato in rotta di collisione coi vertici nazionali.
L’unica certezza è che Solinas un assessorato agli Fdi deve darlo per forza. Molto meno scontato è che i leghisti abbiano la terza delega che pareva già sovradimensionata quando i consiglieri del Carroccio erano cinque, anche perché il partito di Matteo Salvini ha pure la presidenza dell’Aula oltre la Sanità con Mario Nieddu e il Personale con Valeria Satta.
Il punto è che oggi la Lega ha perso due consigliere: dal gruppo in Aula sono andate via Sara Canu e Annalisa Mele. Quindi è difficile che Solinas confermi il terzo assessorato al Carroccio. Semmai, visto che Psd’Az e Lega hanno corso insieme alle Politiche con un risultato molto deludente (6,28 alla Camera e 6,95 al Senato), tanto da aver conquistato un solo seggio alla Camera con la camicia verde Dario Giagoni, è più probabile la scelta di puntare su uno dei non eletti in Parlamento.
Le quotazioni più alte sono quelle di Carlo Doria, l’ortopedico di Sassari, uscente del Senato, fedelissimo di Solinas. Ricordiamo che all’indomani delle dimissioni di Todde, proprio Giagoni, in qualità di coordinatore regionale della Lega, diede a Solinas il nome del nuovo assessore, indicato nel capogruppo Pierluigi Saiu. Ma il presidente della Regione stoppò la nomina sostendendo che tutto si sarebbe fatto dopo le Politiche.
Ovvio che Solinas, in questo abilissimo, si sta tenendo una casella da usare all’occorrenza, proprio dopo il voto del 25 settembre. Per una ragione: il capo della Giunta, per i candidati del ‘suo’ Psd’Az, pensava di ottenere posti migliori nella lista insieme alla Lega. C’è stato un braccio di ferro tra il governatore e Salvini, finito con la vittoria di quest’ultimo (leggi qui). Ma Solinas non è uno che dimentica, ragion per cui oggi con Doria potrebbe benissimo battere cassa e portare il medico in Giunta. Anche perché l’ortopedico non sembra avere alcuna voglia di tornare in reparto e neppure all’Università di Sassari dove insieme. Doria punta alla Sanità. In un recente incontro coi primari suoi colleghi, proprio mentre cercava voti per le Politiche, ha lasciato intendere di un possibile piano B. Non solo: contro Nieddu ha scritto un post al vetriolo, poi rimosso.