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La giunta Pigliaru, impazza il toto-assessori

Impazza il “toto-assessori” proprio mentre a Roma impazza il “toto-ministri”. Decine di nomi vengono lanciati come fiches sul tavolo del gioco della politica.

Impazza il cosiddetto “toto-assessori” proprio mentre a Roma impazza il “toto-ministri”. Decine di nomi vengono lanciati come fiches sul tavolo del gioco della politica. A volte col consenso dei diretti interessati, a volte no.

Entrare nel “toto-assessorati” (o nel “toto-ministri”) anche quando non si hanno reali speranze, a volte non sempre è sgradito. Perché in un certo senso “fa curriculum”. Un po’ come accade per le “nomination” degli Oscar. Si è entrati in un certo giro che conta, in un certo ambiente “altolocato”.

Altre volte, meno frequenti, invece, i nomi vengono resi pubblici anticipatamente dagli avversari con l’intento di creare difficoltà. Ci sono candidature che hanno bisogno di maturare in soffitta, come i meloni d’inverno, e il fatto di metterle al sole anticipatamente le brucia.

Il “toto assessorati”, da questo punto di vista, può dare indicazioni generiche e anche fuorvianti rispetto alla giunta che veramente si insedierà (negli ambienti vicini a Pigliaru hanno già fatto filtrare questo concetto), ma fornisce un’istantanea di quel che si muove nel mondo politico. Delle ambizioni, delle manovre, delle pretese di risarcimento e delle aspettative personali. Così va letto. Ecco, dunque, l’ultimo aggiornamento.

PROGRAMMAZIONE – Pur nel campo delle incertezze, quello di Raffaele Paci sembra essere davvero il nome più probabile per prendere in mano la delega economica dalla Giunta. Soprattutto per un motivo: la Programmazione è l’assessorato che gestisce i fondi di tutti gli altri, quindi quello che più di tutti deve lavorare a stretto contatto col neogovernatore. E con Francesco Pigliaru, Paci ha già lavorato: i due hanno fondato insieme il Crenos (Centro ricerche economiche Nord Sud), dove il primo è stato direttore e il secondo il suo braccio destro. Ma un altro titolatissimo è Filippo Spanu, segretario di Confartigianato Sardegna. Spanu, che ha coordinato la campagna elettorale di Pigliaru, è in corsa per lo stesso motivo di Paci: oltre le competenze, ha dalla sua anche il fatto che sia una della persone più stimate dal neopresidente della Regione.

URBANISTICA – Anche su questo fronte, il nome di Gian Valerio Sanna, il primo che si è diffuso per ricoprire l’incarico, resta in campo. Sanna è il padre del Ppr, da assessore all’Urbanistica nella giunta Soru. E se entrasse in Giunta, si prenderebbe una rivincita anche rispetto alla clamorosa esclusione da queste Regioni. Il Pd di Oristano gli ha infatti negato la deroga al terzo mandato, a differenza di quanto le segreterie di Sassari e dell’Ogliastra hanno fatto per Gavino Manca e Franco Sabatini, i quali peraltro sono indagati per l’inchiesta sui fondi ai gruppi a differenza di Sanna. Ma per l’Urbanistica, a cui sono accorpati gli Enti locali, circola anche il nome di Cristiano Erriu, presidente dell’Anci Sardegna (Associazione dei Comuni) nonché sindaco di Santadi. Erriu è un fedelissimo del sottosegretario alla Salute, Paolo Fadda.

TRASPORTI – Al nome di Massimo Deiana, il professore di Diritto della navigazione all’università di Sassari, si affianca quello di Italo Meloni, anche lui, ingegnere trasportista e coordinatore del Centro studi per la mobilità sostenibile.

INDUSTRIA – In corsa ci sarebbe Roberto Saba, il direttore di Confindustria Sardegna che in queste Regionali ha sostenuto con convinzione la candidatura di Pigliaru. Si fa anche il nome di Antioco Mario Gregu, ex direttore della Saras, vicinissimo ai RossoMori.

SANITÀMaria Del Zompo, altra docente universitaria (ha la cattedra di farmacologia nella facoltà di Medicina a Cagliari) resta nella rosa. Mentre tramonta definitivamente la possibilità che l’assessorato vada a Francesca Barracciu, visto che Pigliaru ha fatto sapere che in Giunta non ci saranno indagati. Attualmente alla Sanità sono accorpate le Politiche sociali. Ma ci potrebbe essere una speciale delega alla Povertà per don Ettore Cannavera, fondatore del movimento politico “Terra di pace”.

AGRICOLTURA – Questa è una novità: per la gestione del settore primario si fa il nome di Giuseppe Pulina, Ordinario di Zootecnica speciale alla facoltà di Agraria dell’università di Sassari.

AFFARI GENERALI – Due opzioni anche per questo assessorato: al nome del costituzionalista Gianmario Demuro si affianca quello dell’avvocato cagliaritano Giuseppe Macciotta.

LAVORO – La sociologa Lilli Pruna potrebbe prendere in mano la delega in quota Sel. Ma si fanno anche i nomi di due sindacalisti: l’ex segretario generale della Cisl, Mario Medde, e l’ex capogruppo Pd in Consiglio regionale Giampaolo Diana, che fino al 2008 guidava la Cgil prima della candidatura alle penultime regionale. Diana si è ricandidato anche in questa tornata elettorale ma non è stato eletto. Sempre in quota Pd c’è anche l’opzione di Cristina Cabras, criminologa e coordinatrice regionale dei forum democratici.

LAVORI PUBBLICI – Su questa casella della Giunta ci sono davvero pochissime certezze. Anche perché Carlo Mannoni, che nell’assessorato ha lavorato per anni e anni da dirigente regionale prima di diventare assessore, non sembra avere alcuna intenzione di tornare alla politica attiva.

TURISMO – Quale partito prenderà in mano l’assessorato non è dato saperlo. Ma si fa il nome di Agostino Cicalò, presidente di Confcommercio Sardegna.

CULTURA E PUBBLICA ISTRUZIONE – Il filosofo Silvano Tagliagambe è uno dei papabili. Ma si fa largo l’opzione Paolo Fresu, riportata oggi da La Nuova Sardegna in edicola.

AMBIENTE – Per guidare le politiche verdi della Regione spunta la candidatura dell’ex deputato Giulio Calvisi che, attualmente, sta lavorando insieme al ministro all’Ambiente Andrea Orlando.

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