I voti nell’Isola e gli scarti rispetto alla media nazionale: chi sale e chi scende

Alessandra Carta

Lo scrutinio in Sardegna è finito, a tempo di record: sul sito del Viminale sono pubblicati i risultati definitivi di queste Politiche 2022 con lo spoglio delle schede completato in tutte le 1.836 sezioni in cui è ripartita l’Isola.

Il centrodestra vince le elezioni con il 40,52 per cento alla Camera (277.799 voti) e il 40,44 al Senato (276.715), un risultato che però colloca la coalizione sotto la media nazionale, visto che Giorgia Meloni e alleati hanno chuiso la sfida delle urne al 43,79 e al 44,02 dopo che lo scrutinio di 61.394 sezioni per Montecitorio (su 61.417) e 60.375 per Palazzo Madama (su 60.399).

Nel dettaglio dei partiti, così sulla Camera: Fdi è assopigliatutto col 23,59% (161.696 voti), seguito da Forza Italia 8,54 (58.531) e Lega-Psd’Az al 6,28 (43.061). Noi Moderati si sono fermati al 2,12, molto sopra la media nel resto della Penisola che è sotto l’1 e quindi non basta loro per entrare nella ripartizione dei seggi (bisognava superare lo sbarramento del 3 per cento). Al Senato gli Fdi sono al 22,58, Forza Italia al 9,35, Lega-Psd’Az al 6,95, Noi moderati all’1,56.

Il centrosinistra chiude queste Politiche del 25 settembre al 26,96 per cento alla Camera (184.854 voti) e al 27,13 al Senato (185.662). Rispetto alla media nazionale, il dato isolano è migliore, visto che nel resto della Penisola la coalizione ha raccolto rispettivamente il 26,13 e il 25,99, sebbene, come detto, manchi ancora lo spoglio in un pugno di sezioni.

Queste le percentuali dei partiti. Su Montecitorio il Pd ha chiuso al 18,590 (127.438 voti), i Verdi al 5,22 (35.780), +Europa al 2,25, Impegno civico-Cd allo 0.91. Su Palazzo Madama, Pd al 19,77 (135.285 voti), Verdi al 4,24 (29.023), +Europa al 2,33 e Impegno civico-Cd allo 0,79. I dem sardi sono andati ancora sopra il dato nazionale, visto che il partito ha chiuso nel resto al 19,07 e il 18,96. In Sardegna la coalizione è andata meglio che altrove perché hanno ottenuto un risultato migliore rispetto al resto d’Italia i Verdi, spinti dai Progressisti di Massimo Zedda e Francesco Agus.

La seconda sorpresa sarda, dopo l’annunciato successo di Fdi, ruota intorno agli M5s che nell’Isola hanno raccolto un ottimo risultato che li converte nella seconda forza politica della regione. I Cinque Stelle sono tutt’altro che morti, Giuseppe Conte è stato capace di risollevare un partito che ha superato almeno due crisi pesanti: una prima fuga di grillini a febbraio del 2021 con la nascita di Alternativa e poi il partito di Luigi Di Maio, uno dei grandi sconfitti di queste Politiche (Impegno civivco ha visto la luce lo scorso agosto).

Nell’Isola gli M5s sono arrivati al 21,80 per cento alla Camera (149.477 voti) e al 21,94 al Senato (150.130). Il risultato è di molto superiore al dato nazionale con gli M5s rispettivamente 15,43 e al 15,55. A conti fatti, Fdi e M5s sono separati nell’Isola da meno di due punti, ciò che apre scenari importanti in vista delle Regionali in programma a febbraio del 2024.

Il Quarto Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, invece, in Sardegna non ha fatto presa, a fronte di un discreto risultato nazionale col 7,79 alla Camera e il 7,73 al Senato. Nell’Isola, Italia Viva e Azione si sono fermate al 4,61 e al 4,43 rispettivamente, lontani dunque dalla conquista di un seggio.

Residuali gli altri partiti in corsa che a livello nazionale non hanno superato lo sbarramento del 3 per cento e in Sardegna il trend non è stato differente. Questi i risultati alla Camera: Italexit 2.43; Unione popolare 1,57; Italia sovrana 1,54; Vita 0,56. Al Senato, così le percentuali: 2,42 per Italexit, 1,57 per Italia sovrana, 1,49 per Unione popolare, 0,59 per vita.

Alessandra Carta

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