Fumata nera dal vertice Conte-pastori: “La protesta continua, non molliamo”

Non è stato risolutivo il vertice tra la delegazione di pastori sardi e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oggi pomeriggio a Decimomannu. “Abbiamo incontrato una delegazione di allevatori, in particolare del Movimento pastori sardi – ha detto il premier al suo arrivo alla Prefettura di Cagliari -. Il 21 febbraio alle 11.30 ci sarà un tavolo di filiera al quale prenderanno parte per la prima volta anche i pastori della Sardegna. E adesso saranno allo studio delle misure per venire incontro alle loro richieste”. L’appuntamento è fissato tra dieci giorni a Roma, nella sede del ministero delle Politiche agricole. Al termine dell’incontro in Prefettura, dove ha illustrato il contratto istituzionale di sviluppo per la Sardegna, il presidente del Consiglio è tornato sul prezzo del latte: “Le questioni relative ai pastori costituiscono un’urgenza, c’è però un problema di vincoli europei, non possiamo intervenire con gli aiuti di Stato ma dobbiamo studiare la misura più idonea per venire incontro alle loro ragioni legittime – ha detto il premier gialloverde -. In questo momento abbiamo la data del 21 febbraio e da domani mattina col ministro studieremo misure per sopperire all’urgenza, cioè il surplus di prodotto e quindi quel divario dal punto di vista della ricompensa che non soddisfa i pastori”.

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Nessuna soluzione immediata, però, e i pastori annunciano che la protesta proseguirà. “Ci hanno ascoltato per un’ora, sono tutti molto disponibili, ma siamo lontani dal trovare una soluzione – ha sottolineato il leader del Movimento dei pastori, Felice Floris -. Il Governo è attento, e noi lo ringraziamo, però ci servono risposte in tempi brevi. Per questo i presidi si intensificheranno nei prossimi giorni: noi non molliamo”. Tra le proposte arrivate durante il confronto per fronteggiare il problema delle eccedenze di prodotto, “c’è quella di spostare dal mercato 20 milioni di pecorino romano – riferisce Floris -, da destinare ai bisognosi in Italia, ma anche all’estero, per esempio in Africa”.

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