Fase 2, Solinas contro le fasce tricolori. Sindaca di Ovodda: ‘”È senza rispetto”

La prima reazione contro il presidente della Regione è arrivata. Il piattino a Christian Solinas lo serve la sindaca di Ovodda, Cristina Sedda, dopo che il capo della Giunta sarda ha di nuovo bistrattato le fasce tricolori dell’Isola, anche con l’ordinanza 22, diffusa ai giornalisti alle 23,44 di ieri, 13 maggio. Solinas dice (e scrive) di essersi assunto la responsabilità delle riaperture anticipate, fissate per oggi. Ma di fatto scarica sui sindaci ogni responsabilità. Ma stavolta da Ovodda non perdonano.

La Sedda ha pubblicato un post su Facebook per replicare a Solinas, definito appunto pilatesco. “Illustrissimo presidente – comincia la prima cittadina -, la mia è una semplice esternazione da sindaco di campagna quale sono. Poiché penso che cittadini e istituzioni vivano di fiducia reciproca, prima che di ordini e di sanzioni, nelle mie funzioni ho autorizzato, con mia ordinanza, la ripresa, dall’11 maggio, di tutte le attività consentite nel territorio comunale. Sottolineo che ho fatto questo nonostante che la sua posizione mi fosse sembrata, fin da subito, pilatesca e avessi dubbi sulla legittimità“. La premessa della Sedda si riferisce all’ordinanza 20 di Solinas, con la quale il copione dello scaricabarile era andato in scena per la prima volta. E infatti le fasce tricolori, tramite l’Anci Sardegna guidata da Emiliano Deiana, l’avevano fatto notare.

Tuttavia, “per rispetto nei confronti dei miei concittadini, seguendo le sue indicazioni, ho emesso l’ordinanza necessaria alla riapertura – precisa ancora la Sedda -. Ordinanza che è stata bloccata, immediatamente e personalmente, dal prefetto di Nuoro e che ho dovuto, il 12 maggio, revocare, in quanto, come prevedibile, totalmente illegittima”. A parte l’Rt che ha Regione è stata incapace di calcolare, tra il 3 e l’8 maggio, datata in cui Solinas avrebbe dovuto rendere pubblici gli indici di contagio comunali, alcuni prefetti, sentiti dall’Anci, hanno sconsigliato l’applicazione dell’ordinanza 20 perché contraria alle disposizioni nazionali previste col Dpcm del 26 aprile, sovraordinato rispetto al provvedimento regionale.

“Oggi (ieri, ndr), in totale spregio del lavoro e delle responsabilità di noi sindaci – continua la prima cittadina di Ovodda -, Lei ci accusa di non aver voluto adempiere alle indicazioni date, e proclama di volersi sostituire a noi nel coraggio degli atti, tacciandoci, implicitamente, di codardia e incompetenza. Presidente, non avevamo bisogno di questo, avremo invece avuto bisogno di chiarezza e supporto. Circa 80 atti, dai primi di marzo a oggi, regionali e nazionali non hanno contributo in alcun modo a semplificare, a livello locale e in un momento così delicato, le nostre attività, ma che non ci riconosca neppure le difficoltà in cui ci muoviamo e le responsabilità che come sindaci dobbiamo farci carico, denota, purtroppo, una totale mancanza di rispetto e comprensione del primo livello istituzionale. Stia bene, Presidente”.

Nella giornata odierna si saprà se da parte delle fasce tricolori ci sono ulteriori reazioni contro Solinas che sta creando una vera e propria frattura istituzionale tra Giunta e Comuni. E tutto per fare opposizione, come chiede il mentore leghista Matteo Salvini, al governo Conte. (al. car.)

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