Ex San Raffaele di Olbia, slitta ancora l’ok. Ma stavolta sono in ritardo gli arabi

Slitta a domani l’approvazione della delibera di Giunta che autorizza l’apertura dell’ex San Raffaele di Olbia. Seduta convocata alle 18,30.

La giunta di Francesco Pigliaru ha rinviato a domani il via libera all’ex San Raffaele di Olbia. La delibera che autorizza l’apertura del nuovo ospedale doveva essere approvata nella seduta di oggi, cominciata intorno alle 11,30 e finita verso le 18: ma secondo indiscrezioni filtrate dal palazzo di viale Trento, gli investitori del Qatar non avrebbero fornito alcuni dati che l’Esecutivo considera importanti. Quindi la decisione di un ulteriore slittamento di 24 ore. Il documento della Giunta, che domani si riunirà alle 18,30, dovrà poi approdare in commissione Sanità per la decisione finale in sede deliberante. Ovvero, si salta il passaggio in Consiglio in modo da accelerare i tempi. Ma visto che per venerdì è già fissata la seduta dell’Aula e non ci possono essere altri impegni istituzionali in concomitanza, il presidente della commissione Raimondo Perra sarà obbligato a fare la convocazione per lunedì.

Il documento dell’Esecutivo indicherà intanto il numero esatto dei posti letto assegnati alla struttura all’ingresso sud di Olbia: non dovrebbero essere meno di 260, fino a un massimo di 284. L’ospedale sarà pubblico-privato: per una parte lavorerà in convenzione con il Servizio sanitario nazionale (Snn), ma potrà garantire anche l’assistenza medica a pagamento. C’è poi il centro di ricerca internazionale che la Qatar Foundation Endowment (Qfe), ovvero il braccio economico della famiglia reale araba, realizzerà contestualmente. L’investimento vale 1,2 miliardi e a regime darà lavoro a mille persone.

Sul fronte della trattativa tra Regione e Governo nazionale, il capitolo può considerarsi chiuso: attraverso il ministro Beatrice Lorenzin, Roma ha concesso le due deroghe per l’operazione sanità del Qatar. La prima riguarda il Patto nazionale della Salute che in Sardegna aveva previsto un taglio di 800 posti letto, ma quelli assegnati all’ex San Raffaele vengono scorporati dal monte totale. Il secondo ok è invece relativo al decreto Monti sulla spending review, visto che la struttura di Olbia è per il Servizio sanitario nazionale un costo aggiuntivo e non un risparmio. Ma anche su questo Pigliaru e il premier Matteo Renzi si sono accordati dopo il vertice di Roma del 23 maggio scorso, nel quale venne firmato il pre-accordo a tre, fra Stato, Regione e il Qatar, rappresentato da Lucio Rispo, il delegato italiano della famiglia di Doha.

Quando la deliberà della Giunta diventerà pubblica, si conosceranno pure le specialità mediche che verranno attivate nel nuovo polo sanitario della Gallura. Un elemento è sicuro: non ci saranno doppioni con l’ospedale pubblico. Quindi, è prevedibile che nella struttura del Qatar troveranno spazio la neurochirurgia, l’oculistica e la riabilitazione, ma anche l’oncologia e la pediatria. E se in commissione Sanità si annuncia un lungo dibattito, è remota la possibilità che verranno proposte correzioni sostanziali. Anche perché l’investimento degli arabi è sostenuto pure dal centrodestra: fu la giunta di Ugo Cappellacci a sottoscrivere il pre-accordo con la famiglia reale di Doha.

Intanto Pierpaolo Vargiu, il deputato dei Riformatori sardi che a Montecitorio è il presidente della commissione Sanità, ha autorizzato la missione conoscitiva nell’Isola per incontrare sia gli investitori che gli amministratori locali. Questo anche su richiesta del parlamentare Roberto Capelli (Centro Democratico). “Siamo di fronte – si legge in una nota di Vargiu – a un caso rivoluzionario: il nostro sistema sanitario ha disperato bisogno di nuove risorse e l’accordo tra Governo, Regione e Qatar Foundation apre a queste opportunità. Ci schiodiamo da Roma per ascoltare direttamente in loco tutte le istituzioni del territorio coinvolte”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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