La Cisl interviene nella “guerra delle dighe”: “Regione calcoli le conseguenze”

Non è piaciuta alla Cisl la decisione della Regione di reclamare la gestione delle dighe isolane e la titolarità delle concessioni dell’idroelettrico in mano all’Enel. “Anziché aprire alla collaborazione e agli accordi, la Regione sceglie di andare alla guerra”, lo affermano i segretari Flaei e Cisl Mario Marras e Fabio Enne in merito alla richiesta delle dighe da parte della Regione. “Il paradosso è che questa strategia la Giunta la mette in campo non con le aziende inadempienti, ma con quelle più serie e affidabili, come l’Enel – hanno precisato – una guerra dichiarata senza calcolare effetti e conseguenze sulla pelle dei lavoratori sardi”. “Sorprende e preoccupa, infatti, l’iniziativa della Regione di acquisire a colpi di delibere le concessioni oggi in capo all’Enel nelle dighe del Coghinas, del Flumendosa e del Taloro. La Regione, cioè, ancora una volta, tenta di usare esclusivamente la ‘forza” giuridica per affrontare temi complessi come quello della gestione delle acque sarde per usi irrigui, potabili e di produzione di energia. Le esperienze del passato, per la Sardegna, nell’uso di questi metodi sono disastrose, e lo sono in particolare per gli interessi dei Sardi che non hanno visto benefici concreti (riduzione di costi, miglioramento del servizio, maggiore sviluppo e nuovi posti di lavoro). Le cifre che vengono divulgate sono incomplete”. Con i 54 milioni di ricavi annui “che la Giunta intende riportare dentro il bilancio regionale, l’Enel paga gli stipendi a 105 lavoratori sardi, l’Imu ai comuni interessati, i diritti di concessione alla Regione, le tasse statali. I ricavi di una attività economica non corrispondono certo agli utili, dato che con quei soldi si devono pagare stipendi, fornitori esterni, imposte, opere di manutenzione e finanziare gli vestimenti necessari – ha precisato il Sindacato -. Da anni la Flaei (lavoratori elettrici) e la Cisl propongono alle istituzioni regionali di affrontare i temi dell’energia, compreso quello delle fonti rinnovabili, cercando di fare sinergia fra produttori e consumatori, coinvolgendo i soggetti economici più importanti, facendo sistema, interessando il Governo Nazionale”. Per questo Cisl e Flaei chiedono il confronto tra la Regione e tutti i soggetti per ricercare le soluzioni migliori per rilanciare lavoro e occupazione.

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