Disastro Aspal, l’agenzia senza guida: scaduto anche il Dg facente funzioni

Nella Sardegna dove la busta paga è un miraggio per troppi, il presidente Christian Solinas e il Psd’Az lasciano senza guida l’Aspal, l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. La storia è nota: il 7 maggio scorso il governatore ha voluto nominare a tutti i costi, anche su indicazione del fidato onorevole Nanni Lancioni, la precaria statale Maika Aversano che potrebbe non avere i requisiti per ricoprire l’incarico. Tanto che la Procura di Cagliari ha deciso di chiarire il caso, una volta per tutte, aprendo un “fascicolo esplorativo“. Ma adesso viene fuori che è scaduto pure il mandato del Dg facente funzioni, suo malgrado.

Dunque l’agenzia Aspal è allo sbando per via delle mosse sbagliate di Solinas e alleati, a ben vedere. Il 31 maggio  si sono conclusi i novanta giorni di incarico assegnati al dirigente più anziano, Gianluca Calabrò, che è stato nominato a tempo per rappresentare legalmente l’agenzia. Calabrò, come prevedere la legge regionale 31, poteva restare in sella solo dodici settimane. Tre mesi in cui il centrodestra, quasi in una passeggiata, avrebbe potuto chiudere il cerchio dopo l’addio del commissario Aldo Cadau, il 28 febbraio scorso.

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Invece puntare tutto sulla Aversano si è rivelato un disastro, al momento. Passato quasi un mese dalla nomina, la  Procura di Cagliari ha fatto prima di Solinas, perché la magistratura inquirente, visto il ritardo della Regione e del governatore, ha deciso di risolvere il caso per via giudiziaria. Col fascicolo aperto, sono in tanti a rischiare, a cominciare dalla stessa Aversano, se malauguratamente per lei, ha inserito nell’autocandidatura titoli non consoni rispetto a quelli richiesti. Nel modulo precompilato, infatti, c’era l’avvertimento sui rischi legati a eventuali dichiarazioni non corrette.

E poi la posizione di Solinas: nella stessa delibera, la numero 17/3 del 7 maggio, il capo della Giunta ha nominato la Aversano e poi sospeso gli effetti del provvedimento. Una roba del tutto inusuale, firmata anche dal Dg della presidenza, Silvia Curto. Non solo: Solinas e la Curto, sempre attraverso quel provvedimento, hanno scaricato ogni responsabilità sulla direttrice generale del Personale, Silvia Cocco, dirottando sul suo ufficio la verifica dei requisiti della Aversano.

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La mossa non è stata priva di significato. E anzi sembra perfettamente studiata in caso di apertura di un fascicolo da parte della magistratura. Perché la Cocco, insieme a Massimo Temussi e a Roberto Neroni, ovvero il commissario di Ats e l’amministratore unico di Arst, faceva parte della commissione cui spettava esaminare le autocandidature per fare il Dg di Aspal. La Cocco, Temussi e Neroni hanno considerato idonei diciassette curricula, tra cui quello della Aversano (leggi qui l’elenco completo). Ma adesso non si capisce perché la nomina della ogliastrina classe ’75 non sia diventata ancora effettiva.

In Regione il nome della Aversano è conosciuto da due anni, da quando, sempre dietro una manifestazione di interesse, la precaria statale si candidò per fare la Dg in un assessorato. Venne indicata come direttrice generale del Personale. Ma poi gli uffici accertarono l’assenza dei requisiti. Da allora sono passati due anni. Anche i Progressisti, in queste settimane, hanno presentato un’interrogazione per capire dove la Aversano abbia fatto la dirigente, sino ad accumulare i titoli richiesti dalla legge. Nel frattempo l’Aspal è senza guida. E la Procura al lavoro.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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