La precaria-Dg, ‘requisiti da accertare’: c’è la delibera, la Zedda non l’ha votata

Alessandra Zedda, l’assessore regionale al Lavoro, supervisora di Aspal, non ha votato per la nomina di Maika Aversano, la Dg scelta dalla Giunta di Christian Solinas lo scorso 7 maggio per guidare l’agenzia per le Politiche attive del lavoro. Un’investitura, si scopre adesso, avvenuta senza il via libera della Zedda. Indubbiamente contraria . Perché l’assessora quel giorno era presente. Quindi deve essersi proprio rifiutata di firmare l’atto di nomina.

La delibera con la quale la Aversano è stata indicata dall’Esecutivo non era cliccabile per giorni. Ieri invece  stata resa pubblica insieme agli allegati (qui il documento). Il caso Aversano è nato perché la neo Dg era stata scelta come direttrice generale anche due anni fa, per prendere in mano gli uffici dell’assessorato al Personale e agli Affari generali. Ma fu costretta a rinunciare per assenza di titoli. Allora era una semplice funzionaria del Comune di Castiadas, dove non ci sono dirigenti, quindi la nuova capa dell’Aspal non poteva aver accumulato l’esperienza da figura apicale richiesta per assumere l’incarico di Dg.

Cosa sia cambiato rispetto al giugno del 2019, non è dato saperlo. Lo hanno chiesto anche i Progressisti attraverso un’interrogazione consiliare con primo firmatario il capogruppo Francesco Agus. Si attende risposta. Dalla delibera del 7 maggio risulta che la Aversano è stata indicata in base alla legge 9 del 2016, istitutiva dell’Aspal. In particolare l’articolo di riferimento è il numero 14 che al comma 2 prevede una serie di requisiti stringenti per esercitare le funzioni. “Il Dg è scelto, con procedura a evidenza pubblica, tra persone di comprovata esperienza e competenza in materia di servizi per il lavoro e politiche attive e che abbiano svolto, per almeno cinque anni, funzioni dirigenziali in strutture pubbliche o private”.

La nomina della Aversano, tuttavia, è altra cosa rispetto all’efficacia del provvedimento. Nell’atto pubblico online ci sono infatti due commi che la dicono lunga sulla prudenza di Solinas e della Dg della presidenza, Silvia Curto, le cui firme si leggono in calce al documento. È scritto che viene “dato mandato alla Direzione generale del Personale di procedere alla verifica del possesso dei requisiti dichiarati dalla nominata in sede di partecipazione alla procedura”. Perché la Aversano, quando si è candidata per fare la Dg, ha affermato di essere in regola con il comma 2 dell’articolo 4. E nella manifestazione di interesse è proprio scritto che eventuali dichiarazioni mendaci sono punite in base all’articolo 76 del Dpr 445/20o0, in materia di documentazione amministrativa.

Questo perché la commissione incaricata di valutare i titoli, l’ha fatto sulla base delle autodichiarazioni dei candidati. Le verifiche sono spettate a una terna di cui ha fatto parte la stessa Silvia Cocco, attuale Dg del Personale, e alla quale Solinas ha delegato il controllo dei requisiti. Non più in base all’autodichiarazione della candidata, ma documenti alla mano. Carte che adesso la Aversano è chiamata a produrre. Gli altri due commissari erano il capo di Ats, Massimo Temussi, e l’amministratore unico di Arst, Roberto Neroni, entrambi vicini al consigliere regionale Nanni Lancioni, a cui viene attribuita la nomina della Aversano alla guida di Aspal.

Solinas e la Curto hanno messo in delibera anche un secondo aspetto di non poco conto, che è rafforzativo del precedente: non solo è attesa la verifica dei requisiti, ma l’atto di nomina è sospeso in attesa della stesso controllo. Così se Solinas ha ingaggiato una Dg senza i requisiti richiesti dalla legge, non ne paga le conseguenze. Forse il governatore ha imparato la lezione dopo i due avvisi di garanzia per abuso d’ufficio: a inizio legislatura per la scelta dei due consulenti, Franco Magi e Christian Stevelli; l’altro arrivatogli a dicembre per la nomina della stessa Curto e del capo della Protezione civile, Pasquale Antonio Belloi. In questo caso Solinas deve rispondere anche di tentata concussione insieme all’assessora Valeria Satta e alla capa di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli.

Adesso non resta che attendere le verifiche della Dg Cocco. La quale dovrà firmare l’eventuale contratto della Aversano. Difficile quindi che, nel caso in cui manchino i requisiti, la manager del Personale acconsenta la nomina  in Aspal solo per far contento Lancioni (e Solinas). Del resto se n’è lavato le mani anche Solinas. E la Zedda, ancora prima, si è guardata bene dall’avallare l’investitura. Qualora tutto naufraghi e la Aversano debba tornare nella sua Tortolì, c’è la lista degli idonei pronta. Con altri sedici nomi da cui la Giunta può pescare (qui l’elenco).

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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