Commissariate le Asl, ecco i nuovi 11 manager

Il centrosinistra ha trovato l’accordo: nominati gli 11 nuovi capi della sanità sarda. Tre sono donne. Vince la linea del risparmio.

Otto commissari al Pd, più uno a testa per Sel, Partito dei Sardi e Centro Democratico. Sono queste le undici poltrone chiave delle Asl sarde assegnate questo pomeriggio dalla Giunta regionale, a chiudere un valzer di indiscrezioni durato settimane. Tra strappi e litigi, col presidente Francesco Pigliaru a lavorare di cesello per mettere tutti d’accordo e far passare la linea delle competenze. Spetterà adesso ai neocommissari scegliere i 22 dirigenti che li affiancheranno con funzioni da direttori sanitari e amministrativi (le indicazioni dei partiti sono gradite). Ma per arrivare alle 38 nomine previste prima di Natale, manca solo il nuovo management dell’Istituto zooprofilattico sardo, dove le caselle da riempire sono cinque.

Per quel che riguarda gli 11 commissari, ecco la mappa. Alla 1 di Sassari va Agostino Sussarellu, presidente dell’Ordine dei medici nella stessa provincia. Alla 2 di Olbia, Paolo Tecleme, pediatra, direttore della Struttura Complessa della stessa Asl. Alla 3 di Nuoro, Mario Palermo, endocrinologo nuorese in arrivo dall’Azienda mista di Sassari. Alla 4 di Lanusei, ecco Federico Argiolas, igienista, dirigente medico all’Oncologico di Cagliari. Alla 5 di Oristano, la prescelta è Maria Giovanna Porcu, direttore amministrativo uscente. Alla 6 del Medio Campidano, Maddalena Giua, responsabile delle Cure primarie alla Asl 8 di Cagliari. Alla 7 del Carbonia, il nominato è Antonio Onnis, responsabile nella stessa Azienda del Servizio igiene e sanità pubblica. Alla 8 di Cagliari comanderà Sabina Ortu che nella stessa Asl è responsabile del Servizio Sviluppo organizzativo, gestione e valutazione del personale . Al Brotzu è stato indicato Giorgio Lenzotti che torna nell’Isola dalla Asl di Modena, dove è direttore sanitario. L’Azienda mista di Cagliari la guiderà Giorgio Sorrentino, direttore amministrativo al Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma. Alla Mista di Sassari arriva invece Giuseppe Pintor, attuale capo di Gabinetto dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru.

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Saranno loro 11, con un mandato di quattro mesi (rinnovabili una sola volta), ad accompagnare la sanità isolana verso la riforma scritta nella legge 23 approvata lo scorso 17 novembre dal Consiglio regionale. Cioè taglio delle Asl nelle nuove province, quindi nel Medio Campidano, nel Sulcis, in Ogliastra e in Gallura, più la creazione dell’Aereu, l’Azienda del 118. Andrà anche riorganizzata la sanità territoriale con gli ospedali di comunità (per l’assistenza dei malati cronici) e le case della salute (cure ambulatoriali). Su Cagliari ci sarà poi uno spostamento di competenze: il Microcitemico e l’Oncologico, attualmente gestiti dalla Asl 8, passeranno sotto il controllo del Brotzu.

Le undici nomine segnano anche la vittoria della linea del risparmio che si aggiunge al peso dei curricula. Infatti: sette neocommissari sono già dirigenti delle Asl sarde, quindi non rappresentano un costo aggiuntivo. Peraltro: Lenzotti e Sorrentino sono ex delle Asl isolane e Pintor è già a libro paga della Regione.

E se dalla partita si sono volutamente tirati fuori i RossoMori (come spiegato in una lettera aperta dal presidente Gesuino Muledda), il Pd ha fatto la parte del leone, visto il suo peso elettorale. Prima forza della coalizione col 22,06 per cento alle Regionali dello scorso 16 febbraio. Ai democratici, infatti, va la Asl più grande della Sardegna, la numero 8, che sarà gestita appunto da Sabina Ortu, indicata dalla corrente di Paolo Fadda.

Da segnalare pure Maria Giovanna Porcu a Oristano, e ciò vale una battaglia combattuta nel centrosinistra in queste settimane. Perché Paolo Maninchedda, l’assessore-leader del Partito dei sardi (cui spettava la Asl 5 per accordi in maggioranza), avrebbe voluto riconfermare Mariano Meloni, il direttore generale uscente nominato cinque anni fa dallo stesso Maninchedda in quota centrodestra. Ma soprattutto nel Pd, e in particolare il segretario Renato Soru, hanno imposto la linea della discontinuità rispetto al passato. Maninchedda, però, ha vinto lo stesso, perché la Porcu è direttore amministrativo uscente.

A Nuoro la sorpresa è il nome: Roberto Capelli, deputato leader del Centro Democratico, in queste settimane è stato abilissimo nel non far trapelare mai l’identità del proprio prescelto. Palermo, barbaricino come Capelli, lascia la guida del Servizio di endocrinologia a Sassari.

E proprio su Sassari, la scelta di Pintor nell’Azienda mista è solo una conferma rispetto alle indiscrezioni filtrate sin dall’inizio: Pintor, ex direttore amministrativo a Olbia, l’ha voluto fortissimamente Arru che, non a caso a inizio legislatura, lo ha scelto come suo capo di gabinetto. Alla Asl 1, con Sussarellu, l’ha spuntata invece la corrente del senatore Silvio Lai e del presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau. L’alternativa sarebbe stata Andrea Marras, comunque un’indicazione della stessa area Pd.

Per guidare l’Azienda mista di Cagliari torna da Roma Giorgio Sorrentino che al Brotzu è stato general manager nel biennio 2008-2009. Ma nelle Asl dell’Isola ha ricoperto molti altri incarichi. Anche Sorrentino è una quota Pd, di area Soru.

Infine il colpaccio Sel che sulle nomine Asl sembrava partita in sordina, invece ha messo il cappello sul Brotzu con Lenzotti, considerato uno dei più titolati tra gli undici neocommissari. Lenzotti, nato a Tortolì e nuorese di adozione, conosce il ruolo: alla Asl Olbia ha già fatto il general manager.

La cifra politica delle 11 nomine è anche un’altra: vero che il Pd ha indicato 8 commissari. Ma solo per i quattro nominati a Cagliari e a Sassari si può prospettare una riconferma come direttori generali (stessa logica per i manager di Sel, Partito dei Sardi e Centro Democratico). Tutti gli altri andranno a casa tra otto mesi massimo, dal momento che governeranno le Asl da cancellare.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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