saremar

Caso Saremar, opposizioni unite: “L”assessore spieghi o si dimetta”

Dal Pd a Sel, dall’Api all’IdV: la minoranza in consiglio regionale chiede chiarezza sui 300mila euro che l”assessorato all”Agricoltura avrebbe dovuto versare nelle casse di Saremar per compensare gli sconti sui costi di trasporto applicati ai mezzi dell”imprenditore caseario romano Giuseppe Brunelli, che preleva il latte in Sardegna e lo porta al centro di produzione di Roma. Questa, almeno, è la versione fornita dall”amministratore delegato della Saremar, Salvatore Scarpati, in una nota inviata alla direzione generale dell’assessorato con cui si reclamava il versamento della cifra concordata, secondo l”Ad, nel corso di due riunioni tenute a gennaio.

Riunioni alle quali avrebbero partecipato, sempre secondo quanto scrive Scarpati, anche il capo di gabinetto dell”assessore Oscar Cherchi, Pietro Cubeddu e lo stesso Brunelli. Per tutta risposta il direttore generale dell”assessorato all’Agricoltura Roberta Sanna ha rispedito con stizza le richieste al mittente e minacciato addirittura querele. Finita così? Per l”opposizione proprio no.

“È una vicenda gravissima – ha affermato Francesca Barracciu, consigliere regionale del Pd – che non può e non deve passare sotto silenzio. La magistratura farà certamente tutti gli accertamenti del caso, ma sul piano politico esistono precise responsabilità e queste sono in capo all’assessore Cherchi, che dovrebbe semplicemente dimettersi o, in alternativa, sconfessare senza perdere un minuto l’amministratore delegato di Saremar Scarpati e cacciarlo. Inoltre – conclude Barracciu – dovrebbe anche approntare degli atti che tutelino la Regione”.

Non si tratta solo di un problema legato al finanziamento deciso non si sa come di un imprenditore laziale, peraltro individuato non si sa in base a quali criteri. Intanto secondo Scarpati i 300mila euro dovevano essere prelevati dal fondo destinato alla promozione dell’agro-alimentare sardo. E qui qualcosa non torna, visto che il latte acquistato da Brunelli veniva poi impiegato per il pecorino romano. In secondo luogo: se la Saremar ha applicato fino a oggi gli sconti all’imprenditore caseario, significa che nelle casse della compagnia di navigazione mancano quattrini. E qui potrebbe profilarsi un danno erariale.

Scarpati intanto si difende: “C’erano degli accordi e non sono stati rispettati. Io chiedevo solo quello che era stato promesso alla compagnia”. L’opposizione però non intende fare sconti. Duro anche il capogruppo del Misto Luciano Uras (Sel). “Gradiremmo che si facesse chiarezza. O meglio: qualcuno dovrebbe ricordare ad assessori, capi di gabinetto e quant’altro, che si può agire anche nell’ambito delle norme di legge. Sulla vicenda aleggia il mistero dei misteri: la giunta promette contributi durante riunioni carbonare con l’idea, poi, di trovare funzionari o dirigenti compiacenti disponibili a firmare le carte e alleggerire le casse della Regione. Anche per questo, a qualcuno, come l’assessore Cherchi, bisognerebbe chiedere le dimissioni. Altrimenti, revochi subito l”incarico all’amministratore delegato della Saremar”.

Non molto diversa la posizione di Roberto Capelli (Api). “Non credo che la vicenda Saremar-Brunelli determini tanti scenari. Il primo: l”assessore non sapeva. E allora cacci il suo capo di gabinetto e, magari, si dimetta. Il secondo: l’assessore sapeva. E allora si dimetta. Il terzo: l’amministratore delegato della Saremar mente. E allora l’assessore cacci lui. Punto, non vedo altre alternative”.

Anche il consigliere Adriano Salis (IdV) chiede chiarezza. “Non si possono lasciare vicende così gravi nell’opacità di cui sono ora ammantate. Cherchi deve spiegare tutto e subito. In seconda battuta deve quindi assumersi tutte le responsabilità del caso e agire di conseguenza”.

Meno perentorio Chicco Porcu, del Partito democratico. “Su certi aspetti farà luce la magistratura. Sul piano politico invece, più di concentrarmi sull’assessore Cherchi, non vorrei che fossimo di fronte a uno di quei fatti con cui si scoperchia il classico pentolone. Ovvero: sappiamo che la cosiddetta Flotta sarda i conti non li chiude e quindi la giunta si inventa certe cose per così dire creative, dalle promozioni alle campagne pubblicitarie e via dicendo”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share