Il comandante della Saremar: “Regione ingrata che non rispetta gli accordi”

“Sono degli accordi commerciali. Niente di più, niente di meno”. Salvatore Scarpati, di professione Comandante e amministratore delagato Saremar, non ha alcuna intenzione di farsi risucchiare dalle polemiche. Alla tempesta preferisce il mare calmo, fosse anche di bonaccia.

Quando gli si domanda dei 300mila euro che l’assessorato all’Agricoltura avrebbe promesso alla compagnia di navigazione in cambio di uno sconto appannaggio del “trasportatore sig. Giuseppe Brunelli” di Roma, si schermisce e un poco meravigliato si domanda come mai sulla vicenda vi sia tanto interesse.

Tutto alla luce del sole. “Ho fatto tutto alla luce del sole – mette le mani avanti Scarpati – e sono sdegnato, sembra che si voglia vedere, in me, un capro espiatorio, come se avessi fatto chissà cosa”. L’amministratore delegato vede tutta la faccenda da un’altra angolazione. Non si domanda come mai la Regione dovrebbe finanziare, seppur indirettamente, un produttore caseario con la bellezza di 300mila euro. Assegnati non si capisce secondo quali criteri. Ma questa per il numero uno di Saremar “è una cosa che serve per l’immagine della Sardegna e invece di vedere l’aspetto positivo, si vuol per forza pescare nel torbido. Il mio comportamento è stato talmente chiaro che ho scritto tutto. Per il resto: illazioni”.

Da capitano di vascello a capitano d’impresa. Poco dopo il Comandante lascia il posto all’amministratore delegato. “Noi siamo un’impresa e abbiamo chiesto che l’impegno preso fosse mantenuto. Brunelli? Brunelli è un trasportatore che, tra l’altro, io ho acquisito dalla concorrenza (Tirrenia, ndr) e di questo mi si deve dar merito. Pur di fare cassa e riempire la nave, ogni minimo granello era il benvenuto. Poi, scontato o meno: sono scelte commerciali. Saremar è una società per azioni che può fare quello che le pare, nei limiti della correttezza, dei rapporti commerciali, della concorrenza. Questo è il mio punto di vista e il mio impegno”.

Il ruolo (politico) dell’assessorato. Perché Scarpati si rivolge alla direzione generale dell”assessorato e reclama i 300mila euro? Perché si basa fiducioso sulle rassicurazioni avute dalla ‘parte politica’. Eppure i soldi non arrivano. “Da parte loro c’è stata ambiguità. In effetti si doveva fare la promozione – dice il comandante – ed essere usata come viatico, verso Brunelli o chi altri”. Lo stesso assessorato, d’altronde, ha sempre puntato su questo tipo di politiche. Come non ricordare, ad esempio, i tre milioni di euro stanziati al battesimo della Flotta sarda giustificati in bilancio come ‘promozione’ e impiegati dalla compagnia di navigazione per riverniciare gli scafi, acquistare le divise per il personale o stampare i menù di bordo? “Appunto – dice Scarpati -. Quindi non capisco perché si debba per forza vedere del torbido. Anche lo scorso anno abbiamo fatto le promozioni, con le lungaggini burocratiche degli enti pubblici. Quindi non vedo perché, ora, si debba recriminare su una mia richiesta in questo senso. Ho semplicemente detto: ‘Guarda che non ho ancora ricevuto questi contributi, anche per il servizio pubblico’. E ho scritto una lettera. Se la pubblichiamo che significa? È un fatto comune tra società e azionista (Saremar e Regione, ndr)”.

Il signor Cubeddu. Scarpati dice di non aver parlato direttamente con l’assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi per avere qualche delucidazione in più sullo stato dell’arte. “Ma ho sentito i suoi delegati. Cubeddu, il signor Cubeddu”. Infine, ancora una precisazione. “Io non cerco pubblicità, ho sempre lavorato dietro le quinte. Non mi piace parlare coi giornalisti, non sempre si riportano le cose per come sono e questa è la cosa che più fa male, soprattutto per chi lavora, capisce?”.

Nicolò Businco

 

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