Caos ospedali, lettera a Speranza: “Pazienti Covid senza antivirali”

La lettera al ministro Roberto Speranza è pronta. Ed è stata pure inviata. L’hanno scritta i quattro partiti di opposizione in Consiglio regione. “Con la presente – è scritto nell’incipit – intendiamo segnalare la gravissima situazione in cui versano le strutture sanitarie pubbliche della Sardegna, con particolare riferimento ai Pronto soccorso negli ospedali di primo e secondo livello (tecnicamente si parla di Dea).

Era il 28 gennaio scorso quando la minoranza in Regione aveva annunciato per la prima votla l’intenzione di informare il ministro della Salute. Ma da allora la situazione si è fatta ancora più insostenibile. In calce alla missiva le firme dei capigruppo Francesco Agus (Progressisti), Gianfranco Ganau (Pd), Eugenio Lai (Leu) e Roberto Li Gioi (M5s).

“Nell’ultimo periodo – continua la lettera – gli effetti combinati della diffusione della variante Omicron, anche negli ospedali, e l’aumento delle necessità sanitarie da parte dei pazienti affetti da tutte le altre patologie, uniti all’insipienza con cui la Giunta regionale ha affrontato le emergenze, hanno reso la situazione ancora più esplosiva. In primo luogo – rimarca l’opposizione – crediamo sia importante segnalare la grave discrepanza tra i dati comunicati
quotidianamente dalla Regione al Vostro Ministero e quelli empiricamente riscontrati negli ospedali più importanti dell’Isola. Questo perché la pratica dei ricoveri in ospedali solo teoricamente non riservati ai pazienti covid è diventata prassi”.

Sono giorni che sui ‘pazienti fantasma’ Agus e alleati puntano il dito, senza che l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, abbia mai mosso dito. “A titolo di esempio segnaliamo il fatto che in data 7 febbraio, quando la Regione comunicava la presenza di 361 pazienti ricoverati per Covid, il numero delle persone realmente ospitate da giorni negli ospedali pubblici dell’Isola era superiore alle 500 unità, 63 dei quali al Brotzu, 25 nel solo Pronto soccorso del Policlinico e 15 in quello del San Martino a Oristano”.

Progressisti, Pd, Leu e M5s fanno notare: “Tale fatto è di eccezionale gravità”. Infatti “priva pazienti sofferenti del diritto di ricevere terapie antivirali specifiche perché nessuno dei medici del Pronto soccorso è stato segnalato come dottore prescrittore (invece serve una autorizzazione particolare in quanto si tratta di medicinali sperimentali). Questa situazione sta inoltre creando gravissimi problemi alla gestione quotidiana dei pazienti affetti da altre patologie e al rispetto dei percorsi di sicurezza interni alle strutture ospedaliere”.

Nella lettera a Speranza viene citata anche la situazione a Sassari, dove “la carenza cronica di infermieri rischia di far collassare il sistema di primo intervento, con problemi anche ai servizi del 118”. Ancora: “Nei Pronto soccorso del Brotzu e del Policlinico, gli unici due attivi nel Sd Sardegna nelle ventiquattro ore, sono stati presi drammatici provvedimenti. In considerazione di questi problemi, prevedibili e tempestivamente rilevati anche nel corso dei lavori
della commissione Sanità del Consiglio regionale, era stato segnalata sin dal mese di agosto l’esigenza di riaprire il prima possibile il terzo Pronto soccorso della Città metropolitana di Cagliari, quello dell’ospedale Santissima Trinità del capoluogo, che nelle prime fasi della pandemia era destinato al trattamento dei pazienti Covid ed è chiuso dal mese di ottobre 2020″.

Ancora dalla lettera: “È fondamentale sottolineare, in questo senso, come in tutto il Sud Sardegna non esista un Pronto soccorso Covid: non è infatti operativo quello del Santissima Trinità di Cagliari, nonostante l’inaugurazione effettuata dall’assessore regionale alla Sanità il 24 dicembre 2021. Da allora, però, per imprecisati e mai giustificati motivi, lo stesso non è mai stato reso operativo nonostante il mese di Gennaio abbia visto un incremento abnorme dei ricoveri per Omicron e l’afflusso di pazienti positivi nei due Pronto soccorso aperti nel sud
Sardegna abbia creato una pericolosa reazione a catena”.

A Speranza i partiti dell’opposizione fanno notare che “tutti gli ospedali più importanti dell’Isola sono costretti, da settimane, a ridurre l’attività delle chirurgie solo agli interventi urgenti e a consentire i ricoveri in qualunque reparto, a prescindere dalla patologie. Anche in questo caso la commistione tra pazienti positivi e non, unita alla velocità di trasmissione della variante Omicron, è causa di problemi per chi entra in ospedale per la cura di altre patologie. Nonostante
l’impegno quotidiano di medici, infermieri e personale sanitario – in corsia anche per 18 ore come accaduto a Oristano nei giorni scorsi – non sono da tempo più garantite le normali prestazioni, che dovrebbero essere tali per le cittadine e per i cittadini di tutta la Sardegna”.

Progressisti, Pd, Leu e M5s sottolineano infine: “Certi di un suo interessamento per una situazione che avrà risvolti pesanti anche nel prossimo futuro, una volta passata la fase pandemica, restiamo a disposizione per qualunque delucidazione possa essere necessaria”.

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