di Alessandra Carta
È ferma da nove mesi – a oggi, precisi – l’interrogazione presentata dall’opposizione in Consiglio regionale sui titoli di Maika Aversano, la Dg dell’Agenzia regionale Aspal (Politiche attive per il lavoro) nominata il 7 maggio 2021 dalla Giunta di Christian Solinas con la delibera 17/3. L’interrogazione, datata 30 giugno 2021 e protocollata con numero 1102/A, ha come primo firmatario il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus.
Il tema, come detto, riguarda il curriculum della Aversano, nota in Regione per aver rinunciato alla nomina come Dg dell’assessorato agli Affari generali nel 2020, in quanto non in possesso dei titoli per ricoprire l’incarico. Agus, nella proprio interrogazione, sollecita di conoscere in che modo, nel giro di un anno, la Dg ha maturato l’esperienza dirigenziale quinquennale richiesta dalla legge. Prima della nomina in Aspal, la Aversano era una precaria della pubblica amministrazione, precisamente nel Comune di Castiadas.
L’interrogazione di Agus è stata rivolta al presidente Christian Solinas e alle assessore Valeria Satta e Alessandra Zedda, rispettivamente a capo del Personale e del Lavoro. La Satta è chiamata in causa perché sono stati i suoi uffici a predisporre il contratto della Aversano; la Zedda, invece, ha competenza in quanto titolare della super visione di Aspal.
Come ricostruito da Sardinia Post lo scorso anno, la Zedda si sfilò dalla partita, non votando la delibera 17/3 del 7 maggio 2021, firmata invece da Solinas e dalla Dg della presidenza, Silvia Curto. I quali, però, preseri essi stessi le distanze dalla nomina della Aversano, congelando la sua operatività come Dg sino alle verifiche spostate in capo alla direttrice generale del Personale, Silvia Cocco, cui è toccata l’ultima ratifica.
Una cosa, però, sono le disposizioni degli Uffici, altro è il diritto dei consiglieri regionali di conoscere gli atti in nome della trasparenza e della correttezza amministrative. Ragion per cui Agus attende con pazienza, da nove mesi, le risposte alle sue domande. Dubbi evidentemente non soddisfatti nemmeno dai verbali della commissione esaminatrice, di cui facevano parte la stessa Cocco, in qualità di presidente, più Roberto Neroni e Massimo Temussi. L’uno amministratore unico di Arst scelto dal centrodestra e l’altro ex commissario dell’Ats spostato su richiesta al Crp, il Centro regionale di programmazione
Politicamente l’allineamento è sempre stato considerato perfetto da Agus, in quanto sia la terna della commissione che la stessa Aversano, tutti scelti dal centrodestra, sono considerati vicina al consigliere regionale Nanni Lancioni, il sardista che è il primo dei fedelissimi nell’entourage di Solinas.
Ha scritto Agus nell’interrogazione: “Sembrerebbe che la direttrice generale di Aspal, nominata con la deliberazione 17/3 del 7 maggio 2021, non disponga dei requisiti richiesti per legge, ovvero ‘comprovata esperienza e competenza in materia di servizi per il lavoro e politiche attive che abbiano svolto, per almeno cinque anni, funzioni dirigenziali in strutture pubbliche o private'”.
Dagli atti in mano ad Agus, risulta che “la nuova Dg era inquadrata a Castiadas come istruttore direttivo amministrativo D1 con assegnazione ed esercizio di funzioni dirigenziali dal 31 dicembre 2012 al 1° agosto 2020. Ma – ha aggiunto Agus – sembrerebbe aver svolto solo alcune delle attività richieste per legge ed esclusivamente in riferimento a ‘politiche per il reinserimento lavorativo di soggetti deboli’, quali attivazione tirocini formativi e progettazione del Servizio civico comunale, tutte attività normalmente svolte da funzionari amministrativi e non riconducibili ai servizi per il lavoro e alle politiche attive necessari a ricoprire l’incarico di Dg in Aspal”.
Dagli atti in mano ad Agus, risulta che “la nuova Dg era inquadrata a Castiadas come istruttore direttivo amministrativo D1 con assegnazione ed esercizio di funzioni dirigenziali dal 31 dicembre 2012 al 1° agosto 2020. Ma – ha aggiunto Agus – sembrerebbe aver svolto solo alcune delle attività richieste per legge ed esclusivamente in riferimento a ‘politiche per il reinserimento lavorativo di soggetti deboli’, quali attivazione tirocini formativi e progettazione del Servizio civico comunale, tutte attività normalmente svolte da funzionari amministrativi e non riconducibili ai servizi per il lavoro e alle politiche attive necessari a ricoprire l’incarico di Dg in Aspal”.
I rilievi di Agus, che sono dubitativi proprio perché oggetto di una interrogazione, non risultano in ogni caso irrilevanti. Ha evidenziato ancora il capogruppo dei Progressisti: “La nomina di figure non aventi i requisiti previsti dalla normativae spone l’Amministrazione regionale a rischi in termini di impugnabilità e di annullabilità degli atti adottati dalle direzioni, nonché a ogni altro rischio connesso con le responsabilità di nomina in capo alla Giunta regionale”. Il problema politico è che Agus va ripetendo la stessa sollecitazione da giugno 2021. Ma il presidente del Consiglio, il leghista Michele Pais, non ha sentito ancora il bisogno di calendarizzare l’interrogazione sull’Aspal a distanza di dieci mesi perché Solinas, la Satta e la Zedda finalmente rispondano. Anche perché Agus non si è affatto dimenticato.
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