Abbanoa, questione di soldi e poltrone. Il centrodestra prepara la riconquista

Una questione di soldi e poltrone, come al solito. Si stanno chiarendo col passare delle ore i contorni della vicenda Abbanoa, la spa del servizio idrico che si prepara a cambiare pelle e gestione. Storia di questa mattina, quando Abramo Garau, quota Pd della Sardegna, ha presentato le dimissioni da amministratore unico, sebbene non possa formalmente lasciare l’incarico sino a quando verrà nominato il sostituto. La mossa di Garau non era annunciata e nemmeno prevista. A suggerirla – per non dire obbligarla – è stato Roberto Frongia, il titolare dei Lavori pubblici che, proprio in virtù di questa delega in Giunta, è anche il super visore di Abbanoa. Frongia l’ha buttata sull’efficienza, sostenendo la necessità di un cambio di passo nella spa. In realtà il centrodestra, per il tramite dell’assessore, ha deciso di mettere le mani mano sulla più grande spa pubblica della Sardegna. Una società che ha un piano investimenti da seicento milioni di euro e fa cassa con 720mila utenti. I dipendenti sono quasi 1.400.

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Frongia sapeva il fatto suo, ovviamente. La Regione in Abbanoa è l’azionista di maggioranza col 70,94 per cento. Un dominio assoluto a cui si sono uniti Cagliari e Sassari, i due Comuni più grandi dell’Isola, primi anche per numero di quote nella spa, rispettivamente col 6,30 per cento e il 4,63. Ma soprattutto entrambi amministrati dal centrodestra attraverso Paolo Truzzu e Nanni Campis. Un allineamento, quello politico, che ha permesso a Frongia di avere gioco facile nel dettare la linea societaria.

Il cambio al vertice in Abbanoa, tuttavia, non avverrà con la sostituzione di una sola casella. Approfittando del vantaggio dato dall’azionariato, Frongia ha spinto i Comuni-soci a votare il passaggio dall’amministratore unico al Cda. Esattamente come nel ddl che la Giunta di Christian Solinas ha approvato nelle scorse settimane (leggi qui). Una moltiplicazione delle poltrone che nel caso di Frongia fa specie: l’assessore è uno storico dirigente dei Riformatori, il partito che nel 2012 promosse il referendum regionale col quale, tra le altre cose, vennero aboliti i consigli di amministrazione negli enti e nelle società pubbliche dell’Isola. Frongia allora bollava come spreco il poltronificio dei Cda. Ma passati otto anni deve aver cambiato idea.

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Da segnalare anche la posizione di Andrea Soddu, sindaco di Nuoro. Un anno e mezzo fa, quando i Comuni scelsero la nuova guida di Abbanoa, Soddu si era schierato al fianco del Pd e sostenne la candidatura di Garau. Oggi il primo cittadino della Barbagia si è accodato a Frongia, Truzzu e Campus nell’organizzazione della società. Pure Soddu, come il centrodestra, ha detto sì al passaggio dall’amministratore unico al Cda.

Il caso Abbanoa merita anche una nota a margine: Garau, all’interno del Pd, è espressione dell’area di Antonello Cabras. Non a casa un anno e mezzo fa la sua nomina fu osteggiata dal gruppo di Renato Soru. Garau prevalse nella sfida contro il candidato della Giunta di Francesco Pigliaru, il manager Andrea Bossola, che venne sostenuto pure dal Comune di Sassari allora rappresentato dall’allora sindaco dem Nicola Sanna.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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