La folgorante ascesa del segretario Pd: dopo la Regione è assunto in Abbanoa

Francesco Lilliu un cero deve averlo acceso per forza. Il 2019 può dirsi l’anno d’oro per il segretario Pd nella provincia di Cagliari. Dalla Regione, dove per sette mesi è stato capo di gabinetto negli uffici del Turismo, ha fatto il salto in Abbanoa, assunto a tempo indeterminato. Nel mezzo, quando gli era scaduto il contratto nell’assessorato di viale Trieste, la nomina a vicesindaco della Città metropolitana. Davvero un successo dopo l’altro per l’avvocato classe 1981, una parabola fortunata conclusa appunto nel migliore dei modi: lo stipendio per la vita all’interno della spa che in Sardegna gestisce il servizio idrico.

Per ricostruire il super 2019 di Lilliu – e per chi crede nelle coincidenze astrali – serve una premessa: tutti i passaggi professionali che hanno visto protagonista il segretario dem sono accompagnati dalla stella polare del Pd. È infatti il 24 agosto del 2018 quando si materializza la prima favorevole congiuntura che prepara all’anno d’oro: negli uffici del Turismo, dove l’assessora è Barbara Argiolas, si libera il posto da capo di gabinetto. A lasciare – senza averne alcuna voglia (leggi: dimissioni forzate) – è Ninni Chessa, ingegnere gallurese. La corrente del Pd in cui si consuma la staffetta è la stessa per tutti: la Argiolas appartiene al gruppo di Renato Soru come Chessa e Lilliu. L’unica differenza è che l’avvocato-segretario a livello nazionale è nato come lettiano, un gruppo che nell’Isola ha sempre fatto capo all’ex deputato Marco Meloni e all’allora consigliere regionale Gigi Ruggeri.

Lilliu rimane in assessorato sino al 20 marzo del 2019, quando Christian Solinas viene proclamato governatore,  quasi un mese dopo le elezioni del 25 febbraio. Ma Lilliu non ha tempo per riposarsi: appena cinque giorni dopo, il 25 marzo, può sorridere davanti alle telecamere perché è lui il vicesindaco della Città metropolitana di Cagliari. In quota Pd incassa la nomina in virtù del fatto che è consigliere comunale (di minoranza) a Selargius, dove si era candidato alle Amministrative del 2017 (quello sì, un anno sfortunato) e venne battuto dal centrodestra di Gigi Concu, per un soffio. Nella Città metropolitana Lilliu prese il posto di Massimo Zedda che nel frattempo si era dimesso per entrare in Consiglio regionale e l’avvocato-segretario lì è rimasto sino all’elezione di Paolo Truzzu lo scorso giugno.

Di certo per Lilliu non ci sono state pause, nemmeno in estate. Manco il tempo di lasciare lo ‘scettro’ a Truzzu, che entro il 24 giugno del 2019 ha dovuto spedire il proprio curriculum ad Abbanoa. L’occasione era ghiotta: la spa cercava un quadro amministrativo, mica pizza e fichi. “Una figura – si leggeva nell’avviso – che supporti il responsabile del settore nella programmazione e coordinamento del processo di gestione del credito”. Si è trattato di una selezione per titoli più che un colloquio. Nessuna prova scritta ma la valutazione del curriculum e poi le domande da parte della commissione esaminatrice. Per verificare “il possesso della professionalità, le capacità, le conoscenze e le attitudini”, recitava ancora la chiamata alla selezione.

Il posto era uno. Uno solo. Ma Lilliu ce l’ha fatta. Nella spa governata dal Pd per il tramite dell’amministratore unico Abramo Garau, il segretario dem nella provincia di Cagliari è riuscito a spuntarla. La selezione risulta essere la numero 239. Lilliu ha preso servizio il primo dicembre del 2019 e sarà in prova sino al 31 maggio di quest’anno. Ma Abbanoa non ha mai pubblicato la graduatoria. Il motivo non si conosce. A domanda precisa di Sardinia Post sul perché del ritardo, dalla sede di viale Trieste si sono limitati a dire: “Lo faremo domani (22 gennaio)”.

Fatto sta che Lilliu, genero di Antonello Arru, presidente del Banco di Sardegna rieletto per la terza volta lo scorso aprile, ha superato tutti gli altri concorrenti. Di cui, però, nessuno conosce i nomi perché Abbanoa non li ha mai diffusi. Al telefono non ha risposto nemmeno Sandro Murtas, il Dg che svariati anni fa era stato nominato dai Riformatori e poi è riuscito a conservare il posto malgrado al governo della Regione si siano alternati schieramenti diversi. Murtas è il capo di tutti. Anche di Lilliu che dal primo giugno, se supererà i sei mesi di prova, potrà stappare un’altra bottiglia di spumante. Ma anche di un costoso champagne, visto il traguardo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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