Asl di Olbia, Nuoro, Lanusei, San Gavino e Sulcis: ecco i direttori senza requisiti

Alessandra Carta

di Alessandra Carta

Dopo la nota di Francesca Piras, la Dg della Sanità che ha scoperchiato la pentola delle nomine illegittime decise dal centrodestra, non è affatto roseo il quadro che emerge nelle Asl dell’Isola. Sardinia Post sta analizzando, azienda per azienda, i curricula dei direttori sanitari e amministrativi ingaggiati a gennaio, proprio con l’obiettivo di capire quali manager sono ‘in regola’ e quali invece non hanno i requisiti indicati dalla stessa Piras il 19 aprile scorso e contenuti nella legge 502 del 1992, al comma 7 dell’articolo 3. Adesso il rischio è una valanga di ricorsi contro le delibere approvate sino a oggi e tutte impugnabili viste le irregolarità commesse a monte coi decreti di nomina.

Nell’approfondimento del 25 aprile, il nostro giornale ha ricostruito la mappa all’Ares e all’Areus (qui i dettagli), oggi invece la verifica sui requisiti riguarda le Aziende sanitarie di Gallura, Nuoro, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis. Va precisato che formalmente le nomine dei direttori sanitari (Ds) e amministrativi (Da) sono sottoscritte dai Dg, ma è la politica che dà le indicazioni. A cui i manager devono rigorosamente attenersi.

Cominciando dalla Asl 2 di Olbia, in cima alla piramide di comando c’è Marcello Acciaro, quota Psd’Az, manager non senza incidenti di percorso, ma sempre premiato da Solinas (leggi la storia del Dg). Risulta che il direttore sanitario, Raffaele De Fazio, classe 1957, non ha i cinque anni di dirigenza di una struttura complessa, ovvero di medie o grande dimensioni, come risulta anche dal sito della Asl gallurese. Nella stessa situazione si trova la direttrice amministrativa Cinzia Piras. Entrambi vanno sostituiti.

Alla Asl di Nuoro, la numero 3, il Dg in carica è Paolo Cannas, scelto dai Riformatori e spedito in Barbagia dopo un lungo braccio di ferro tra i liberal democratici e Solinas, perché il partito di Massimo Fantola avrebbe voluto continuare a gestire il Brotzu. Invece per Cannas è scattata una parziale retrocessione, visto che dal primo ospedale della Sardegna è finito in periferia. A Nuoro il Ds è Peppino Paffi che ha sì una lunga esperienza di dirigenza, ma non i cinque anni di esercizio della funzione in una struttura di medie o grandi dimensioni. È invece a posto con i requisiti il direttore amministrativo, Francesco Pittalis.

A Lanusei avrebbero bisogno di molto aiuto. Con le nomine di dicembre 2021, la Asl dell’Ogliastra era stata ‘appaltata’ a Luigi Cugia, manager molto gradito al rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti. L’indicazione è stata tecnica ma con l’avallo di Solinas e del senatore del Psd’Az, Carlo Doria, a sua volta fedelissimo del governatore e prof nell’ateneo turritano. Fatto sta che lo scorso fine febbraio Cugia se n’è andato, è tornato a fare il primario di Gastroenterologia a Sassari (da dove è arrivato). Al suo posto c’è un Dg facente funzioni, Luigi Ferrai, nominato da Cugia come direttore sanitario e adesso col doppio incarico. Ma Ferrai non ha nemmeno i titoli per fare il Ds, quindi un gradino sotto, perché non ha i cinque anni di comando in una struttura di medie o grandi dimensioni, eppure a Lanusei sta esercitando da primo manager. Ha invece i titoli richiesti la direttrice amministrativa Tiziana Passetti.

Nel Sulcis il Ds della Asl è Giuseppe Pes, il cardiologo classe 1956 che a gennaio 2022, quando è stato nominato, aveva già compiuto 65 anni, essendo nato a maggio. Quindi alla luce dei requisiti contenuti nella nota del 19 aprile anche lui va sostituito. Nell’Azienda sanitaria di Carbonia-Iglesias è invece in regola con le disposizioni della legge 502 la direttrice amministrativa Maria Milena Pau, scelta dalla Dg Giuliana Campus. Ma sempre su suggerimento della politica, perché questo è il giro nella sanità. La Asl numero 7 ha una gestione mista tra Udc e Sardegna 20venti.

Nel Medio Campidano le cose non vanno molto diversamente: il Ds è Sergio Pili, altro manager fuori legge, alla luce della nota dell’assessorato alla Sanità. Il dottore, infatti, ha più di 65 anni: è classe 1955, pertanto nemmeno lui può continuare a rimanere in sella. Pili è stato ripescato dal centrodestra col secondo giro di nomine, a gennaio 2022, dopo che ricopriva lo stesso incarico di Ds all’ospedale San Martino di Oristano, dove entrò in rotta di collisione con l’Ordine dei medici che lo accusarono a più riprese di “degrado nell’organizzazione dell’assistenza” e gli imputarono “ingiusti provvedimenti disciplinari”. Pili è stato nominato dal Dg Giorgio Carboni, a sua volta vicino ai Riformatori. Non ha invece il requisito del quinquennio di dirigenza in una struttura di medio o grandi dimensioni la Da Sandra Olla.

A questo punto per ricostruire il quadro completo dei manager che vanno sostituiti a stretto giro, mancano solo le Asl e le Aou di Cagliari e Sassari, più l’Azienda Brotzu. Sardinia Post se ne occuperà nel prossimo approfondimento. Ma dopo sette aziende esaminate, è chiaro che la coalizione di Christian Solinas sia andata oltre: non solo ha commesso errori nel controllo dei requisiti, ma ha anche puntato su mandati a tempo, con la formula del “facente funzioni”, anziché chiudere contratti di lungo periodo. In questo modo il governatore e gli alleati si sono tenuti le mani libere per decidere cambi in corsa nella spartizione del potere, dimostrando però scarsa lungimiranza. Si aggiunga che in Sardegna non sono completi gli elenchi da cui andrebbero pescati i manager della sanità. Quanto è bastato per arrivare al caos attuale e non ci sono vie d’uscita con scorciatoia. (2. Continua)

Alessandra Carta

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