L’allarme Unione Consumatori Sardegna: i figli più poveri di genitori e nonni

Per la prima volta i figli saranno più po­veri dei genitori: è quanto dichiara Romano Satolli, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori-Sardegna, riferendosi alla situazione di molti italiani fotografata dal cinquantesimo rapporto Censis sulla situazione economica e sociale del Paese. Si registra il ko eco­nomico dei millennial che hanno un reddito inferiore del 15,1% rispetto alla media dei cittadini e una ricchezza familiare che, per i nuclei under 35,è quasi la me­tà della media (-41,1%).
Nel confronto con venticinque anni fa, ri­spetto ai loro coetanei di allora, gli at­tuali giovani hanno un reddito inferiore del 26,5% (periodo 1991-2014), mentre per la popolazione complessiva il reddito si è ridotto solo dell’8,3% e per gli over 65 anni e invece aumentato del 24,3%.
La ricchezza degli attuali millennial è inferiore del 4,3% rispetto a quella dei loro coetanei del 1991, mentre per gli i­taliani nell’insieme il valore attuale è maggiore del 32,3% rispetto ad allora e per gli anziani è maggiore addirittura dell’84,7%.

Il divario tra i giovani e il resto degli italiani si è ampliato nel corso del tempo, perché venticinque anni fa i redditi dei giovani erano superiori alla media della popolazione del 5,9% (mentre oggi sono inferiori del 15,1%) e la ricchezza era inferiore alla media solo del 18,5% (mentre oggi lo e del 41,1%).
I nuovi pensionati sono più anziani ri­spetto al passato e hanno anche redditi pensionistici mediamente migliori, come effetto di carriere contributive più lun­ghe e continuative nel tempo, e occupazio­ni in settori e con inquadramenti profes­sionali migliori. Tra il 2004 e il 2013 1’incidenza dei nuovi pensionati di vec­chiaia che hanno versato contributi per non più di 35 anni scende dal 54,9% al 37,5%, quella di chi ha versato contributi per un periodo compreso tra i 36 e i 40 anni dal 37,6% al 33,7%, mentre per chi ha percorsi contributivi superiori ai 40 anni l ‘incidenza si quadruplica, passando dal 7,6% al 28,8% . In generale, si registra un miglioramento della condizione socio­-economica dei pensionati: negli anni 2008-2014 i reddito medio del totale delle pensioni è passato da 14.721 a 17.040 euro(+5,3%).
Per 3,3 milioni di famiglie con pensionati le prestazioni pensionistiche sono l’unico reddito familiare e per 7,8 milioni i trasferimenti pensionistici rappresentano oltre il 75% del reddito fami­liare disponibile .
Cosi si stimano in 1,7 milioni i pensionati che hanno ricevuto un aiuto economico da parenti e amici. “Ma i pensionati non possono essere considerati solo come recettori passivi di risorse e servizi di welfare – afferma Satolli – perché sono anche pro­tagonisti di una redistribuzione orizzon­tale di risorse economiche”: sono 4,1 mi­lioni quelli che hanno prestato ad altri un aiuto economico.

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