Segnali di ripresa dell’economia sarda, anche se qualche indicazione di debolezza rimane. Secondo le stime rilasciate da Prometeia il prodotto interno lordo regionale è cresciuto dello 0,3%, mentre nell’anno precedente, secondo l’Istat, si era registrata una contrazione dello 0,4%. Sono i dati più incoraggianti del rapporto 2016, relativi all’anno precedente, sull’economia dell’Isola presentati questa mattina da Bankitalia.
L’analisi ha riguardato anche la finanza pubblica locale: dal 2012 al 2014 è diminuita dell’1,7%. Nello stesso triennio, invece, la spesa sanitaria in Sardegna è aumentata dello 0,7%. Segni più nell’industria e nei servizi, mentre mercato immobiliare e costruzioni hanno mostrato i primi segni di stabilizzazione. Buoni anche i dati sul lavoro, ma non per i giovani: in generale si registra una crescita dei livelli occupazionali mentre il tasso di disoccupazione è tornato a diminuire. Per i ragazzi fra i 15 ed i 24 anni dati al contrario: disoccupazione aumentata di sei punti. Fuga di giovani cervelli: secondo il report è cresciuto il numero degli studenti che si iscrive in atenei del centro e del nord del Paese. Molti di loro sono destinati a rimanere oltre Tirreno per il lavoro.
Per quanto riguarda l’industria buoni segnali sono arrivati soprattutto nell’agroalimentare, bene anche nell’export assieme a prodotti petroliferi e metalli. Bene il turismo, i dati provvisori segnalano un aumento delle presenze e degli arrivi nelle strutture ricettive con un +8%. Aumentano anche passeggeri in porti e in aeroporti. Anche se – ha spiegato illustrando il rapporto il direttore della sede di Cagliari, Luigi Bettoni – per l’anno in corso potrebbero esserci difficoltà legate alla chiusura di alcune rotte operate da importanti vettori internazionali. Anche il mercato del credito registra segnali positivi: i prestiti bancari, dopo il calo nei tre anni precedenti, sono tornati a crescere, e questo vale sia per le imprese sia per le famiglia. (Foto di Roberto Pili)