Porto canale, la protesta dei lavoratori: “Pronti ad andare a Roma con Solinas”

Il porto canale, ricostruito in miniatura, portato in processione da viale La Plaia a via Roma, sotto il Consiglio regionale a Cagliari, come se fosse un santo. Per ora non è un funerale. “Ma abbiamo paura – sorride con amarezza uno dei lavoratori in corteo – che lo sia fra qualche settimana”. Il riferimento è alla corsa contro il tempo per evitare che la Cict, il principale terminalista dello scalo industriale di Macchiereddu, dopo l’avvio della procedura di licenziamento per 210 addetti, chiuda i battenti. Per scongiurare l’addio e la perdita dei posti di lavoro sono in corso trattative anche a livello ministeriale. Ma i dipendenti, stanchi di aspettare, questo pomeriggio hanno marciato verso il palazzo di via Roma per chiedere, in concomitanza con la seduta del consiglio regionale, garanzie alla politica. La loro protesta è diventata una cosa sola con quella dei lavoratori dell’Aias, in presidio da venerdì scorso sotto i portici per reclamare stipendi arretrati e un futuro più sereno.

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Poi l’incontro sotto i portici del palazzo con tre esponenti della Giunta: l’assessora del Lavoro Alessandra Zedda, la titolare dell’Industria, Anita Pili, e quello dei Trasporti, Giorgio Todde. I lavoratori sono pronti a partire anche domani a Roma con il presidente della Regione, Christian Solinas per caldeggiare l’apertura di un tavolo ministeriale. “Siamo pronti a comprare il biglietto – hanno detto i lavoratori -, ma chiediamo che Solinas ci metta la faccia. Il fatto che la questione porto non sia portata a un tavolo ministeriale non offende solo i dipendenti, ma anche il palazzo regionale”. Zedda ha garantito il suo interessamento e prospettato la necessità di coinvolgimento di più ministeri. Ma i lavoratori sono sembrati molto impazienti. E hanno chiesto risposte immediate. Il colloquio con gli assessori è durato qualche minuto. Poi i dipendenti hanno ripreso la loro postazione sotto i portici: la protesta va avanti.

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“Questo è il momento decisivo – ha spiegato all’Ansa William Zonca della Uil -: la politica sarda e il presidente Solinas devono dire da che parte stanno”. Una corsa per evitare i licenziamenti veri e propri: “Non c’è più tempo – attacca Massimiliana Tocco della Cgil – devono agire immediatamente”. All’attacco anche la Cisl: “Questi lavoratori sono un patrimonio di conoscenze capace di insegnare quello che sa anche in altri porti – spiega Corrado Pani– perdere questa forza sarebbe incomprensibile. L’unica soluzione è l’apertura immediata di un tavolo ministeriale”. Prime risposte dal Municipio. “Porteremo subito – promette Edoardo Tocco, neo presidente del Consiglio comunale – l’argomento in assemblea civica: il porto è fondamentale per Cagliari”.

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