Crisi porto canale, Solinas al Governo: “Dovete fermare i 210 licenziamenti”

La lettera l’ha scritta il presidente della Regione, Christian Solinas. Destinatari il premier Giuseppe Conte e i ministri Danilo Toninelli (Trasporti), Luigi Di Maio (Sviluppo economico e Lavoro), Alberto Bonisoli (Beni culturali). Il capo della Giunta sarda chiede un incontro per la vertenza del porto industriale di Cagliari che al momento fa contare 210 a licenziamenti, tutti dipendenti della Cict, la società del gruppo Contship che ha deciso di abbandonare la gestione dello scalo.

“Il porto industriale di Cagliari – scrive Solinas – è un tassello fondamentale e strategico per la regione Sardegna, in particolare il transhipment (carico e scarico da una nave all’altra) rappresenta una risorsa produttiva per l’intera economia isolana e pertanto occorre intervenire con azioni e atti che salvaguardino, tutelino e valorizzino tale settore. È nota oramai la grave situazione in cui versa il porto industriale di Cagliari nel quale, negli ultimi tre anni, è stato certificato un calo del 90 per cento dei volumi di traffico di container, la società terminalista Contship Italia ha abbandonato lo scalo e, come noto, sono state avviate le procedure di licenziamento collettivo dei 210 lavoratori Cict”.

Solinas continua così: “Per quanto sopra si rilevare e si evidenzia l’enorme ricaduta negativa sul tessuto economico isolano, in particolare delle aziende sarde operanti nel territorio a cui dovrebbe essere garantita la movimentazione delle merci sia in termini di volumi che di costi. In questi ultimi mesi si sono susseguiti diversi incontri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche in presenza dell’azienda, ma ad oggi non risulta essere stata proposta alcuna soluzione per i lavoratori del porto industriale. La gravità della situazione, con le inevitabili conseguenti ripercussioni di carattere economico e sociale, rappresentano un motivo di forte preoccupazione, si ritiene infatti che possano verificarsi situazioni analoghe a quella dello sciopero nel mese di giugno, che ha visto la mobilitazione dei lavoratori della Cict con blocchi all’ingresso della città e nei varchi portuali e conseguenti disagi per i cittadini e per le aziende”.

Quindi la richiesta finale: “Al fine di intervenire, congiuntamente con ogni utile azione e o atto finalizzato alla soluzione della vertenza e prevenire ulteriori azioni di mobilitazione da parte dei lavoratori del porto industriale, si chiede la convocazione urgente di un incontro, in quanto la vertenza in argomento vede coinvolti non solo i lavoratori della Cict e dell’indotto, ma un’intera Regione”.

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