Pecorino, il Consorzio contro Bellanova: “I 14 milioni erano stanziati da un anno”

“Errare è umano, perseverare diabolico e distorcere i fatti lo è ancora di più. Ci lascia veramente sorpresi quanto dichiarato dalla ministra Bellanova, perché non siamo certo noi a mistificare la realtà. È comprensibile il nervosismo della ministra dopo il tour pugliese, ed è di conseguenza comprensibile che la Sardegna e il settore ovino siano lontani dalle sue preoccupazioni, ma è nostro dovere ristabilire la verità dei fatti”. Arriva a strettissimo giro la replica di Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop, alle parole della titolare del ministero dell’Agricoltura all’indomani delle proteste per l’esclusione dal Bando nazionale da 50 milioni per il ristoro post Covid.

“Un bando che non c’entra assolutamente nulla con quello da 14 milioni chiamato in causa dalla ministra: quest’ultimo, infatti, riguarda la cosiddetta vertenza latte e avrebbe dovuto essere pubblicato fra agosto e settembre del 2019. Oltre un anno di ritardo (con tanto di intervento del Consorzio per evitare che i fondi andassero in perenzione) ha portato a una sovrapposizione col Bando post Covid, ma di certo non per responsabilità del Consorzio”, si legge nel comunicato diffuso dal Consorzio. “La ministra annuncia poi lo stanziamento di 250 milioni di euro per affrontare l’emergenza alimentare, con nuovi bandi entro il 2021: ma davvero c’è la copertura finanziaria per un impegno del genere? È giusto, anche in questo caso, conoscere la verità”, incalza Palitta.

Dopo aver ripercorso la storia recente dell’iter lungo oltre un anno, il presidente insiste: “La ministra parla di un intervento che doveva essere operativo già dal 2019 ma che solo dopo la nostra nota, nel 2020, si è attivato, con oltre un anno di ritardo. Questa è la prima verità. La seconda verità è che ad oggi, come da determina Agea, i formaggi Dop sardi sono esclusi dai fondi collegati al Decreto legge 18 del 2020. Sono cioè esclusi dal cosiddetto Bando Indigenti da 50 milioni messo a punto come aiuto per fronteggiare la crisi economica post Covid, tanto è vero che agli enti caritatevoli sardi sarà distribuito il Montasio. Il Consorzio, prima della determina, aveva inviato una nota sottolineando come i formaggi sardi Dop non potevano essere esclusi”.

“Se la ministra intende far inserire le Dop sarde nel paniere dei prodotti da destinare all’aiuto ne saremmo felicissimi – aggiunge sarcastico -: renda però pubblico l’elenco, oggi a conoscenza di pochi eletti tra i Consorzi di Tutela, per i restanti 29 milioni. Se ci saranno le Dop sarde, saremo ben contenti di chiedere scusa. Aggiungerei – ma vale per il nostro settore come per altri – che, di fronte a una crisi inedita, si interviene con azioni politiche e strumenti inediti, non con le solite liste della spesa o con interventi a pioggia”.

Palitta conclude con distensione: “Gentile ministra, di sicuro le sue affermazioni non aiutano il settore a trovare un suo equilibrio. Ma sono sicuro che non sia troppo tardi, se c’è la volontà di farlo, per trovare una soluzione che soddisfi tutti e aiuti l’economia sarda a reggere i contraccolpi di una crisi che si annuncia anche peggiore del previsto. Da parte nostra, come sempre, c’è la massima disponibilità al confronto, in qualunque momento”.

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