Pecorino, la ministra Bellanova replica: “Nessuna esclusione sarda, anzi aiuti”

“Non c’è stata alcuna esclusione delle produzioni sarde dal bando indigenti”. È determinata e tagliente la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, che attraverso una nota vuole mettere fine alle polemiche accese due giorni fa in Sardegna sull’esclusione delle produzioni casearie Dop dal prossimo bando indigenti.

“Affermarlo – sottolinea – è una distorsione della realtà che non posso accettare – prosegue piccata e spiega -: come sanno bene i produttori e i pastori, proprio in queste settimane stiamo distribuendo agli enti caritativi 7500 quintali di Pecorino romano Dop a tutti gli indigenti di Italia per un valore di 7 milioni di euro. Ulteriori 7.500 quintali per altri 7 milioni saranno acquistati da Agea e distribuiti tra ottobre e dicembre. Sono – precisa la ministra – i fondi del decreto emergenze agricole del 2019 che stiamo impiegando e che porteranno questo eccellente prodotto sulle tavole dei più bisognosi dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia”.

Il riferimento è al decreto del Governo in cui erano state inserite misure straordinarie a sostegno del comparto ovicaprino sardo colpito dalla crisi sfociata nelle proteste dei pastori che avevano infiammato l’inizio dell’anno con le decine di manifestazioni e di sversamento di latte per le strade dell’Isola. Allora il Governo si era impegnato a stanziare 14 milioni di euro a favore del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, da destinare a enti caritatevoli che li donano a famiglie bisognose, per l’acquisto di formaggi Dop prodotti con latte di pecora.

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La ministra respinge così la posizione dei consorzi sardi di produzione del Pecorino romano, Pecorino sardo e Fiore sardo che qualche giorno fa hanno lanciato l’allarme. Il primo è stato il presidente del Consorzio del pecorino romano, Salvatore Palitta: “Ci risulta che nella predisposizione del paniere dei prodotti da inserire nel bando indigenti post Covid da 50 milioni di euro, a cui non abbiamo avuto modo di dare il nostro contributo, siano state dimenticate o escluse il Pecorino romano e le altre Dop a latte di pecora che nascono in Sardegna”, aveva scritto. Seguito a ruota dal Consorzio del Pecorino sardo, che ha inviato ieri all’attenzione della ministra “un’istanza formale di inclusione della Dop nei bandi indigenti di prossima pubblicazione”, e ieri dall’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.

Dunque non i 14 milioni per il Fondo indigenti del maggio scorso, e non ancora operativo. I Consorzi si riferiscono a un altro provvedimento che il Governo, con il ministero, stanno mettendo in campo, legato esclusivamente al sostegno alle aziende post pandemia da Covid-19. La ministra nella nota specifica, però, che proprio in considerazione della consegna di questi giorni del formaggio relativo ai 14 milioni di maggio (“fatto, che viene sistematicamente omesso da chi mi critica”, puntualizza), nel bando appena uscito che vale 21 milioni di euro “non sono presenti ulteriori prodotti della Sardegna”, sottolinea Bellanova. E spiega: “Questi fondi rispondono alle esigenze degli enti caritativi anche di avere una diversificazione del prodotto distribuito dal punto di vista territoriale e organolettico. Ribadisco quindi che non c’è stata nessuna esclusione contro i prodotti della Sardegna, ma la necessaria programmazione di acquisto e consegna. Peraltro, proprio alla festa dei 40 anni del Pecorino romano avevo già fatto presente che il Governo ha stanziato ulteriori 250 milioni di euro per affrontare l’emergenza alimentare e che, nell’ambito dei nuovi bandi sui formaggi che faremo nei prossimi mesi con consegne nel 2021, ci sarà attenzione anche per i prodotti sardi”.

“Sono tutte cose – prosegue Bellanova, nella nota – che i pastori e i produttori sanno benissimo. Come sanno che abbiamo appena aperto un bando da 30 milioni di euro per il sostegno dei contratti di filiera e di distretto del latte ovino, dove mi sono impegnata fin dall’inizio a trovare 20 milioni di euro per finanziamenti agevolati che aiutassero a spendere i 10 milioni di euro di fondo perduto stanziati nel 2019. Così come ho voluto fortemente dare un aiuto a chi alleva agnelli e che è stato colpito dalla crisi covid a Pasqua”, aggiunge Bellanova.

Insomma, secondo la Bellanova, l’impegno del Governo sul fronte della ‘questione sarda’ è massimo con tutte le misure già previste, ma in questo bando legato al Covid non c’è spazio per le Dop sarde che seguono altri canali di sostegno come quelli legati alla vertenza latte di ben 16 mesi fa.

“Questi sono i fatti – conclude la ministra – e alle critiche sono abituata. Non sfuggo mai al confronto, anche quando è acceso”. E affonda: “Alle falsità, invece, proprio non riesco ad abituarmi, specie quando arrivano da persone che nei loro rispettivi ruoli avrebbero dovuto aiutare il sistema del latte ovino sardo a trovare equilibrio e futuro. Non mi pare che abbiano brillato in questi anni, forse si sono troppo dedicati alla scrittura di lettere e poco al bene di questa straordinaria filiera”.

“Il Pecorino Romano, ma anche gli altri prodotti sardi hanno ottenuto la giusta attenzione dal ministero dell’Agricoltura”. Ha poi ribadito il partito della ministra, Italia Viva Sardegna che si schiera al fianco della Bellanova: “Dal Governo sono stati garantiti investimenti per 14 milioni e altri ne verranno per fare in modo che i formaggi e gli altri prodotti isolani siano nelle tavole degli italiani sia nell’anno in corso che nel 2021 – proseguono dal partito di Matteo Renzi – si tratta di un momento difficile in cui è necessario mettere da parte le polemiche e unire le forze per garantire alle imprese sarde di tornare a essere competitive sul mercato nazionale ed internazionale”.

A stretto giro alle parole della Bellanova ha replicato duro il presidente del Consorzio del Pecorino romano, Salvatore Palitta: “Errare è umano, perseverare diabolico e distorcere i fatti lo è ancora di più. I 14 milioni sono relativi alla vertenza latte dello scorso anno e sono in ritardo di mesi”.

Mar.Pi.

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