Patto per la Sardegna, dal Governo 1,5 miliardi per aerei, treni e metano

Trasporti aerei, treni e metano, ma anche infrastrutture, scuola, sanità, ambiente, sviluppo economico e produttivo e copertura degli ammortizzatori sociali 2014. Sono queste le priorità inserite nella proposta inoltrata dalla Regione al Governo per il Patto con la Sardegna, all’interno del Masterplan con il Sud e illustrata dalla Giunta regionale alle associazioni degli enti locali. La firma del Patto, annunciata per fine maggio dal premier Matteo Renzi su Twitter e attesa per la fine di giugno, dovrebbe portare nell’Isola risorse per 1,509 miliardi di euro definendo le azioni di programmazione del Fondo di Sviluppo e Coesione e dando risposte al dossier insularità, consegnato dalla Regione un anno fa.

Tra le richieste della Sardegna spicca il cofinanziamento sulla continuità territoriale per 30 milioni all’anno per un minimo di 4 anni. Centoventi milioni in tutto, a cui sommare ulteriori risorse regionali, per rinforzare la continuità verso Roma e Milano. A questo si andrà ad affiancare un rilancio della Ct2, la continuità con gli aeroporti minori, e azioni su altre rotte, non appena sarà sciolto il nodo dell’Unione Europea. Sollecitazioni al Governo anche per ridurre i tempi di percorrenza nel trasporto su ferro tra il Nord e il Sud dell’Isola e collegare tra loro i tre aeroporti, così da portare le ferrovie sarde a tutti gli effetti dentro la rete dei collegamenti nazionali. Sul metano, la clausola proposta al Governo chiede, per i sardi, condizioni analoghe a quelle di cui godono i cittadini delle altre regioni, l’impegno sulla dorsale, la parità di costi e la garanzia di condizioni di concorrenza. Confermata la scelta del Gnl (metano liquido), anche in vista dell’approdo definitivo per le energie rinnovabili, come indica il Piano energetico regionale.

Duro il commento del coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci. “Pigliaru contrabbanda come carezze i colpi sotto la cintura di Renzi ai sardi. Sentiamo parlare non di risorse in più, ma della solita rimodulazione di fondi già stanziati e soprattutto già diminuiti unilateralmente dal Governo. Tutti ricordano le promesse di un anno fa del presidente del Consiglio davanti all’ingresso del Mater Olbia – attacca l’ex governatore – aveva promesso di tornare alla fine dell’estate 2015, ma di lui e delle soluzioni promesse non si è vista l’ombra. Arrivati ormai a metà mandato pensano di cavarsela con la ripetizione degli annunci di allora e con promesse mantenute solo alla rovescia. Avevano annunciato clamorose vittorie sulle entrate, i soldi dovuti dallo Stato alla Sardegna, ma il presidente della Regione si è fatto scippare sotto il suo naso un miliardo e ha pure ringraziato – tuona Cappellacci – E sono pronti nuovi scippi, visto che la legge di stabilità 2016 prevede ulteriori contributi di finanza pubblica della Sardegna decisi direttamente da Roma e ulteriori tagli in settori che saranno decisi dalle altre Regioni o dallo Stato direttamente”. “Si citano ripetutamente 30 milioni per la continuità territoriale, ma delle due è l’una: o non sono mai arrivati o Pigliaru è incapace di spenderli – sostiene l’ex presidente della Regione – Anche nel settore dei trasporti ripetono annunci e impegni mantenuti alla rovescia: promettono la CT2, ma solo loro ad averla cancellata nell’ottobre 2014, a non aver utilizzato risorse disponibili, recando un danno gravissimo ai passeggeri e ai territori”.

 

 

 

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