Meridiana, ultimi confronti a due giorni dalla scadenza della mobilità

A meno di due giorni dalla scadenza della procedura di mobilità aperta il 9 aprile scorso, la vertenza Meridiana sembra appesa ad un filo. In ballo ci sono su 1600 dipendenti, 955 esuberi: 880 in Meridiana Fly e 75 in Meridiana Maintenance, ma in caso di accordo con Qatar Airways scenderebbero a 527 (nessun pilota, 422 assistenti di volo, 48 del personale di terra e 57 della manutenzione), mentre già 220 non si oppongono alla messa in mobilità.

Per cercare di dipanare in extremis la matassa nella settimana più difficile per la compagnia aerea con sede a Olbia, circolano voci insistenti, ma non confermate, della presenza del principe Aga Khan in Gallura. La novità di queste ultime ore, però, è l’ingresso ufficiale della Qatar Airways nel negoziato: non fisicamente, con propri rappresentanti a Roma, ma con contatti, continui, anche telefonici, gestiti direttamente dal viceministro Teresa Bellanova, impegnata contestualmente a dialogare con i vertici di Meridiana, in particolare con il presidente Rigotti. L’esito del doppio confronto verrà poi riferito ai sindacati direttamente al tavolo del Mise, tra stasera e giovedì.

La compagnia aerea di Doha ha posto una condizione precisa per salvare Meridiana: un accordo tra azienda e sindacati sul nuovo contratto di lavoro da applicare a tutto il gruppo. L’intesa prevede anche “piani di gestione degli esuberi, articolati in interventi di ricollocazione interna ed esterna del personale” e l’avvio di procedure di mobilità incentivata, poi effettivamente partita. Finora nessun accordo è stato raggiunto tra le parti, né in sede aziendale né al tavolo con il Governo. I tempi sono strettissimi: se sarà ancora fumata nera, si spalanca la porta a quasi mille licenziamenti.

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