Il rapporto Sace sull’export: “La chiave per crescere è innovare e digitalizzare”

In un mondo ancora esposto a shock e incertezze, investire in digitalizzazione, innovazione e transizione energetica è la chiave per le imprese italiane per rafforzare sempre di più la competitività sui mercati internazionali e crescere in modo sostenibile. È il messaggio che emerge dal Rapporto export 2023 di Sace, “Il futuro è adesso. Insieme”, una guida che da ormai 17 anni aiuta le imprese a orientarsi sui mercati esteri e a cogliere le opportunità di internazionalizzazione in un contesto globale complesso come l’attuale, caratterizzato da condizioni finanziarie meno favorevoli, minori spazi di manovra di politica fiscale, progressiva erosione del potere d’acquisto dei consumatori, rallentamento della produzione industriale e molteplicità di tensioni commerciali.

In questo scenario, il 2023 sarà un anno dalle prospettive macroeconomiche deboli, ma positive, a cui seguirà un 2024 di maggiore slancio, con il Pil globale atteso in crescita a più 1,7 per cento quest’anno e più 2,5 per cento il prossimo; lo stesso trend varrà per il commercio internazionale di beni, mentre quello di servizi registrerà un buon dinamismo già quest’anno. Il grado di apertura commerciale – calcolata come incidenza degli scambi complessivi sul PIL mondiale – è sostanzialmente stabile, senza, quindi, arretramenti del processo di integrazione dei mercati o fine della globalizzazione: si può pertanto parlare di ri-globalizzazione, ossia di un aggiustamento delle catene globali del valore nell’ottica di una maggiore diversificazione dei fornitori e dei mercati di sbocco.

L’export si conferma solido motore di sviluppo dell’economia italiana. Dopo la performance sostenuta registrata lo scorso anno (più 20 per cento), attribuibile principalmente alla componente prezzi, le esportazioni di beni nel 2023 cresceranno del 6,8 per cento, superando i 660 miliardi di euro. L’anno prossimo il ritmo rimarrà sostenuto al più 4,6 per cento per poi assestarsi al più 3,8 per cento medio annuo nel biennio successivo. Un forte impulso all’innovazione è rappresentato dagli investimenti greene in nuovetecnologie, a cui quest’anno il Rapporto dedica un capitolo di approfondimento.

“Rivoluzione tecnologica e transizione sostenibile sono le sfide che tutti noi, insieme, siamo chiamati ad affrontare oggi per disegnare il mondo di domani”, ha commentato Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace. “Le imprese che investono in sostenibilità e in digitalizzazione sono anche quelle che esportano, di più e meglio. Il nostro Rapporto export 2023 evidenzia proprio questa connessione e accompagnare le imprese in questi processi è la missione che noi del Gruppo Sace abbiamo fatto nostra, per contribuire al benessere duraturo della collettività. L’invito che voglio rivolgere ai nostri partner, le circa 40.000 imprese che supportiamo ogni giorno, è di investire in questo percorso, contando sempre sui nostri strumenti informativi, formativi e assicurativo-finanziari e sul nostro network di relazioni, per rafforzare la capacità di gestire i rischi, cogliere le opportunità e trarre profitto dai cambiamenti in atto”.

“In un contesto sicuramente non semplice, la performance dell’export italiano, pur in fisiologico rallentamento, quest’anno e il prossimo si conferma robusta. Il nostro Rapporto export rappresenta una bussola di riferimento per le imprese che vogliono crescere all’estero, anche in nuove geografie e con uno sguardo sempre attento a intercettare i segnali del mercato”, ha spiegato Alessandro Terzulli, chief economist di Sace. “Ecco perché quest’anno abbiamo voluto analizzare per la prima volta i flussi internazionali di beni legati alla transizione energetica in cui in Europa l’Italia è seconda solo alla Germania, e la trasformazione digitale che è ormai constatato sia un acceleratore della competitività delle imprese, anche internazionalizzate”.

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