di Marzia Piga
Doveva essere pronto per febbraio al più tardi, ora serve un altro mese di tempo. Ma il lavoro sull’aggiornamento del prezzario regionale dei lavori pubblici negli ultimi mesi ha avuto un’accelerata. Anche per le pressioni che arrivano dalle categorie degli imprenditori e dei lavoratori. Un documento tecnico, apparentemente d’interesse solo per le imprese edili che si aggiudicano gli appalti per la Regione. In realtà contiene, voce per voce, l’elenco dei materiali e i relativi costi che le stazioni appaltanti devono applicare nelle procedure di gara. Un dossier fondamentale per tutta la filiera delle costruzioni, soprattutto quando, come in queste settimane, le difficoltà legate agli aumenti delle materie prime e dei combustibili, unite ai rallentamenti delle consegne per la mobilitazione dei trasporti, stanno mettendo a dura prova il settore che in Sardegna resta uno dei più trainanti.
Il prezzario regionale è fermo al 2019 e da mesi l’assessorato dei Lavori pubblici, sollecitato da tutte le associazioni di categoria – Ance (Associazione nazionale costruttori edili) in testa – sta lavorando al suo aggiornamento. Nei giorni scorsi la regione, comunicando il rilascio del documento entro il prossimo mese ha annunciato anche la “svolta verde”. Nel documento, infatti, così come proposto dalle associazioni, l’assessorato ha introdotto anche i cosiddetti Cam (Criteri ambientali minimi) che introducono requisiti di sostenibilità, come materiali legati alla bioedilizia e l’inserimento delle voci più impattanti per i lavori che riguardano il bonus 110 per cento.
“Stiamo portando avanti un lavoro preciso e attento alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti, che purtroppo ha subito un rallentamento a causa delle oscillazioni dei prezzi dei materiali da costruzione che non ci hanno consentito di fissare limiti di costo precisi. Grazie all’importante attività svolta anche internamente sul fronte della verifica e aggiornamento a partire dai prezzi relativi alle componenti più rappresentative del mercato regionale, contiamo di mettere quanto prima a disposizione il nuovo prezzario regionale”, ha spiegato l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, nel corso di un incontro con i rappresentanti Ance del Nord Sardegna, nei giorni scorsi a Sassari.
“Indire gare d’appalto sulla base del vecchio prezzario, fermo al 2019, comporterebbe automatici contenziosi con le imprese, perché i maggiori costi graveranno inevitabilmente sulle stesse, che lasceranno drammaticamente le opere incompiute – spiega Pierpaolo Tilocca, presidente di Ance Sardegna a Sardinia Post -. Risulta prioritario, quindi aggiornare e rendere immediatamente operativi i listini del prezzario regionale sulla base dei quali sono stimate e saranno bandite le opere di prossimo affidamento, comprese le infrastrutture del Pnrr“. Non solo, per i costruttori è fondamentale che “i prezzi per le opere attualmente in fase di progettazione siano adeguati prima di indire le procedure di appalto e che si vieti di mettere in gara progetti con costi ribassati rispetto a quelli previsti dal prezzario”, sottolinea Tilocca.
La situazione è di allarme per Ance Nord Sardegna, che ha organizzato l’incontro sassarese: “Alla luce del peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni delle ultime settimane le imprese di costruzione navigano a vista in una situazione ormai fuori controllo, a causa dell’impennata dei prezzi dei materiali da costruzione, il rialzo del carburante e l’esplosione dei costi elettrici”. L’intero comparto rischia di fermarsi ancora una volta, benché i bonus edilizia abbiano generato una forte domanda di lavori privati. “Il costo dei materiali, pressoché raddoppiato nell’ultimo anno, è ulteriormente aumentato e risultano ormai praticamente irreperibili, se non a costi insostenibili, bitume, acciaio e alluminio e tanti altri prodotti ancora”, sottolineano i costruttori.
In settimana si terrà l’ultima seduta del tavolo tecnico per l’aggiornamento del prezzario, cui seguirà l’esame delle osservazioni. Dopo di che lo strumento dovrà passare al vaglio della Giunta per la sua approvazione.
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