Non è un’estate serena per i dipendenti della Camera di commercio di Cagliari. In una nota si dicono preoccupati a tutti i livelli, per l’amministrazione e per gli annunciati tagli da parte del governo Renzi. Così si legge sulle ragioni della presa di posizione che hanno portato a una presa di posizione congiunta delle Rsu e dei sindacati di categoria Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl su: “Lo spreco di risorse, la gestione discutibile e i tagli previsti dalle norme nazionali”; sindacati e lavoratori sottolineano “il loro quotidiano impegno a garanzia della continuità dei servizi richiesti dalle imprese del territorio e dagli utenti, nonostante il clima di totale incertezza sul futuro degli enti camerali e nonostante i conflitti interni, aperti tra coloro che dovrebbero avere come unica finalità la tutela e la valorizzazione delle imprese e la migliore gestione dell’ente e dei suoi servizi”.
Il riferimento va alle due inchieste aperte, una delle Procura e una della Corte dei Conti su presunte “spese pazze”. L’ente Camerale nei giorni scorsi ha rinviato il voto per l’assestamento di bilancio a settembre.
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No ai tagli. La rappresentanza sindacale unitaria dei 72 lavoratori diretti, che si è riunita nei giorni scorsi, ha ribadito la contrarietà al decreto legge di riforma che comporterà il dimezzamento dei contributi delle aziende alle Camere di Commercio, contro il quale anche a Cagliari in concomitanza con la manifestazione a Roma, è stata organizzata la protesta il 23 luglio scorso. “E’ però evidente – si legge ancora nella nota – che le preoccupazioni legate ai riflessi di quella riforma si intrecciano a Cagliari con la situazione delicata che ha consegnano all’opinione pubblica dubbi e interrogativi sull’attività sviluppata dagli uffici camerali, anche in relazione alle iniziative adottate dalla magistratura: “Mentre in tutta Italia si discute di riorganizzazione e riforma – evidenziano i sindacati di categoria – qui da noi apprendiamo sconcertanti notizie e rileviamo, per adesso, l’impossibilità ad avviare una seria discussione sulle prospettive e sul rilancio dei servizi, un confronto che continuiamo a chiedere ai vertici camerali”.
I lavoratori bocciano infatti, non solo le riforme annunciate dal Governo nazionale ma anche “le iniziative di riorganizzazione e razionalizzazione della Camera di Commercio di Cagliari, che al momento appaiono produttive di esiti incerti e slegate da dinamiche produttive razionali e condivise”.
L’appello e le linee guida. Da qui l’appello alle istituzioni regionali e locali affinché vigilino su una riforma seria e una riorganizzazione fatta insieme ai lavoratori, che renda più forte, efficace e economico il sistema di sostegno alle imprese e allo sviluppo locale. Ecco le linee guida proposte: riordino delle funzioni, razionalizzazione e integrazione della presenza sul territorio, riorganizzazione del sistema delle aziende speciali, eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni, garanzia dei servizi alle imprese e dei livelli occupazionali. Su questi temi, sindacati e Rsu chiedono l’apertura di una fase di confronto, sia nell’ambito delle relazioni sindacali interne sia con le istituzioni locali. Un confronto indispensabile a chiarire il futuro dei lavoratori diretti, di quelli impiegati nei servizi del Sistema Camerale e degli stessi servizi alle imprese.