Alcoa, tra pochi giorni incontro a Roma ma i sindacati rimangono scettici

La preoccupazione continua ad aumentare tra gli operai ex Alcoa che questa mattina si sono ritrovati fuori dai cancelli della fabbrica per fare il punto della situazione con i rappresentanti sindacali di categoria. Preoccupazioni ancora più profonde per un finale che si preannuncia al cardiopalma. È infatti in agenda per metà settimana al ministero dello Sviluppo Economico l’incontro tra Governo e Glencore dal quale potrebbe scaturire una decisione definitiva sull’acquisto dello stabilimento da parte della multinazionale svizzera. Mentre domani sera il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru ha dato la sua disponibilità per un incontro interlocutorio con i sindacati per aggiornamenti sulla vertenza.

“Sappiamo che la proposta del governo è molto vicina a quanto richiesto dalla Glencore per poter rilevare la fabbrica, ha affermato Rino Barca, segretario generale della Fim Cisl, ma non è esattamente quanto da loro richiesto”. La situazione sembra ulteriormente complicarsi, poi, per l’atteggiamento della proprietaria dello stabilimento: “Abbiamo anche informazioni, purtroppo, che la stessa Alcoa non veda di buon grado la possibilità che lo stabilimento venga rilevato, ha aggiunto Barca, nè dalla Glencore nè tantomento dall’altro soggetto che si è presentato, la Sider Alloys, a cui è stato perfino vietata una visita alla fabbrica. Crediamo che il loro scopo sia quello di una demolizione definitiva dello stabilimento. Una eventualità che non siamo intenzionati ad accettare in nessun caso”.

C’è poi l’altro aspetto non di secondaria importanza: il fattore tempo. Infatti stanno iniziando a scadere i primi periodi di mobilità. Col primo anno i più giovani hanno già perso l’ammortizzatore sociale. E quest’anno altri seguiranno la stessa sorte. Un gran numero di giovani famiglie che avevano assunto impegni finanziari, come mutui per la casa, si ritroveranno nell’impossibilità di farvi fronte. “A nulla serve, poi, il piano occupazionale per le bonifiche, osserva ancora Barca, perchè limitato a circa sei mesi di lavoro e perfino senza copertura finanziaria”. Anche Angelo Dicciotti della Css Cub è fortemente critico sull’operato del Governo: “Hanno avuto un anno e mezzo per trovare soluzioni che altrove vengono risolte in pochissimo tempo. E qui stiamo ancora aspettando”. Per Roberto Forresu, segretario territoriale della Fiom Cgil, “Il Governo deve assumersi le sue responsabilità in caso di risposte negative da parte della Glencore”.

Carlo Martinelli

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