Aeroporto di Cagliari: “Nessuna privatizzazione”. Ecco cosa succederà

Alessandra Carta

“Mai e poi mai ci sarà una privatizzazione. Mai e poi mai una cessione. Mai e poi mai una dismissione. Mai e poi mai una svendita”. Maurizio De Pascale, da numero uno alla Camera di commercio di Cagliari e Oristano, ovvero l’ente che è azionista di maggioranza nell’aeroporto del capoluogo, usa l’artificio retorico dell’anafora per spiegare l’operazione finanziaria sul primo scalo sardo. Un riassetto è diventato per settimane caso mediatico su alcune testate isolane con speculazioni di stampa che il presidente della Camera derubrica a “polemica” montata “senza averci mai chiesto conto del progetto”.

Tutto ruota intorno alla Sogaer, società di gestione del Mameli di Cagliari-Elmas. La spa, nata nel 1990, ha ottenuto nel 2007 la concessione quarantennale dei servizi aeroportuali. In Sogaer la Camera di commercio ha il 94,449 per cento di quote, un azionariato che dalla fine del 2022 – questi almeno sono i tempi stimati per la conclusione dell’operazione – entrerà in blocco dentro F2i Ligantia, la holding a sua volta controllata dal fondo italiano F2i Sgr e partecipata dalla Fondazione di Sardegna e dagli americani di Blackrock infrastructure.

Tecnicamente si parla di sottoscrizione di aumento di capitale con conferimento delle azioni. Si tratta di due interventi distinti ma convergenti e complementari. Il primo, cioè l’aumento di capitale, lo farà Ligantia, mentre la migrazione nella holding toccherà alla Camera di commercio di Cagliari e Oristano. Quanto costi in soldoni questo riassetto, è un dato che non si conosce. “Sono al lavoro i periti e gli esperti, perché l’operazione è in corso di svolgimento”, ha precisato De Pascale.

Oggi il presidente dell’Ente camerale ha convocato i giornalisti nella sede del Largo Carlo Felice a Cagliari dando un titolo all’incontro: “Creazione del sistema aeroportuale sardo”. Perché Ligantia non è spuntata dal nulla. La holding detiene il 71,25 per cento di Sogeaal, la spa che controlla lo scalo di Alghero, e il 79,8 per cento di Geasar, la parigrado a Olbia.

Francesco Sciaudone e Maurizio De Pascale

Poggia qui il “Sistema aeroportuale sardo” ufficializzato da De Pascale. E sulla cui costruzione si è soffermato Francesco Sciaudone, il professore e avvocato che ha affiancato De Pascale nella conferenza stampa. Sciaudone è un top manager dello Studio legale Grimaldi, quartier generale a Roma più altre 82 sedi in cui lavorano 300 professionisti divisi in 25 aree di attività, 63 i soci (tra cui Bernardo Mattarella, figlio del presidente della Repubblica).

“Dovendo creare un sistema aeroportuale – ha spiegato Sciaudone – era ovvio che si dovesse ragionare in termini di azionista unico”. Il che vuol dire una sola regia nelle scelte con Ligantia e la Camera di commercio che nella holding si ritroveranno in una posizione paritaria, non di subordinazione, tale per cui l’ente di De Pascale “andrà a esercitare anche una funzione di co-controllo sugli aeroporti di Olbia e Alghero”.

De Pascale ha annunciato che “la holding cambierà nome e porterà in Sardegna – precisamente a Cagliari – la propria sede legale”. Battesimo di un percorso che, al netto dei passaggi tecnici ancora da concludere, darà il via a quel sistema integrato dell’aeroportualità su base regionale diventato il mantra di F2i. Da azionista di maggioranza di numerosi scali in Italia, Ligantia sta portando avanti la stessa strategia in Toscana e in Campania e ha in esame un identico percorso per gli aeroporti lombardi di Linate, Malpensa e Bergamo.

Ovvio che il controllo degli aeroporti è per la holding un business, non beneficenza. Ma “proprio perché la tendenza nazionale e internazionale è crescere facendo sistema, se l’aeroporto di Cagliari fosse rimasto da solo, avremmo corso il rischio di esporlo tra qualche anno all’impossibilità di essere competitivo sul mercato”, ha detto ancora De Pascale.

“Gli scali della Sardegna – ha continuato il presidente della Camera di commercio – sommano attualmente nove milioni di passeggeri. L’obiettivo è arrivare a stretto giro a dodici milioni sfruttando le sinergie che ci derivano dalla creazione del sistema aeroportuale unico per tutta l’Isola. In ogni caso “l’ultima parola sull’operazione finanziaria spetterà alla Giunta camerale che il 18 dicembre 2021 presentò il progetto a sindacati, associazioni di categoria e consumatori. E tutti erano d’accordo. Il 13 maggio scorso il Consiglio ha invece spiegato i passaggi e gli obiettivi. Siamo pronti a discutere con tutti, auspichiamo termini concreti e corretti”.

F2i Ligantia è oggi controllata da due Fondi gestiti da F2i Sgr: Ania-F2i, che detiene circa il 45 per cento del capitale, e il Terzo Fondo F2i, che ha il 34 per cento delle quote. Si arriva a 100 con Fondazione di Sardegna (5%) e da due società gestite da fondi Blackrock Infrastructure (detengono rispettivamente l’11% e il 5%).

Alessandra Carta

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