Truffa-vacanze in Sardegna con carte credito rubate online. Giro da 20mila euro

Un falsa agenzia di viaggi paga pacchetti vacanze a Muravera e Villasimius, sulla costa sud orientale della Sardegna, con codici di carte di credito recuperati illegalmente, mentre dai suoi clienti si fa consegnare denaro contante. Così una ventina di persone arrivano nell’isola per trascorrere le vacanze, ma a un imprenditore turistico cagliaritano le società delle carte di credito non versano nemmeno un euro. E’ proprio dalle denuncia del sardo che gli agenti della Polizia postale di Cagliari sono riusciti a scoprire una maxitruffa informatica, individuando e denunciando un 36enne romano che operava per una falsa agenzia di viaggi della capitale.

L’uomo era riuscito ad appropriarsi dei codici delle carte di credito di ignari cittadini, violando le banche dati di agenzie viaggi e hotel e utilizzando falsi indirizzi di posta elettronica con i quali prenotava i soggiorni. Le indagini della Polizia Postale sono scattate l’estate scorsa dopo la denuncia dell’imprenditore che aveva venduto all’agenzia di viaggi romana, poi risultata essere inesistente, una ventina di pacchetti vacanza per un costo complessivo di 20mila euro. I turisti avevano trascorso le ferie nell’isola, ma dopo qualche mese all’operatore sardo erano state contestate, dalle società delle carte di credito, le vendite dei pacchetti vacanze: i codici delle carte, infatti, non erano delle persone che avevano trascorso i soggiorni in Sardegna ma di ignari cittadini che avevano visto sparire dai conti correnti il denaro. Sono state contattate le persone giunte in Sardegna che, ignare della truffa, avevano pagato all’agente di viaggi romano i pacchetti vacanze con soldi contanti. Nei giorni scorsi, con l’aiuto dei colleghi di Roma, i poliziotti hanno perquisito gli uffici del truffatore recuperando decine di codici di carte di credito e numerosi account di posta elettronica. Sequestrati computer, supporti informatici e numerosa documentazione. Secondo quanto accertato dalla Polizia, il 36enne anche quest’anno stava mettendo in piedi la stessa truffa. Deve ora rispondere di accesso abusivo ai sistemi informatici, frode informatica e violazione delle norme sulle carte di credito.

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