Nella foresta del Marganai, dove l’Ente foreste ha deciso di radere al suolo oltre 550 ettari di lecceta per produrre legnatico, spuntano altre strade non autorizzate. Oltre alla pista utilizzata negli anni ’50 del secolo scorso e ripristinata senza il placet della Sovrintendenza, ci sono almeno altri due percorsi interessati da importanti lavori: il primo nell’area di Sa Tellura, il secondo a Cuccuru de sa te, nei pressi della miniera di S’Istreri. Anche in questo caso, dalla Sovrintendenza ai beni paesaggistici di Cagliari e Oristano hanno confermato come non sia arrivata alcuna richiesta di autorizzazioni e questo parrebbe in contrasto con quanto chiarito, in diverse occasioni, dalla Corte di Cassazione: anche solo per il ripristino di una pista o strada preesistente, occorrono tutte le autorizzazioni, compresa quella della Sovrintendenza se l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico, come in questo caso.
Dai rilievi fotografici parrebbe poi che il materiale utilizzato per la sistemazione e il ripristino delle strade sia compatibile con materiali delle vicine aree minerarie. In passato infatti tutta la zona è stata sfruttata per l’estrazione di vari minerali, dal piombo all’argento, tanto è vero che il Marganai è ricompreso nella perimetrazione Sin (Sito di interesse nazionale), al pari di altre aree potenzialmente inquinate nel resto della Penisola in vista delle operazioni di bonifica.
Anche per questo, prima di avviare qualsiasi intervento che comporti movimenti terrosi, è necessario predisporre il cosiddetto Piano di caratterizzazione delle aree. È lo studio utile a comprendere quali materiali si trovino in loco e soprattutto se siano o meno nocivi: basti pensare che nell’area di Perda Niedda – S’Isteri veniva tra gli altri estratto l’arsenopirite (un sale composto da piombo e arsenico). Il Piano di caratterizzazione serve anche a verificare se sussistano pericoli tangibili (come l’inquinamento delle falde acquifere) e fornisce dati importanti in funzione delle successive bonifiche. Ora: visti gli sbancamenti e il riporto di materiale per la realizzazione delle nuove strade, il Piano di caratterizzazione è stato redatto oppure no? Sul sito istituzionale dell’Ente foreste non ve n’è traccia.
La strada di Sa Tellura: da sentiero e ‘Trattorabile principale’
Nel vertice a nord ovest di una delle aree di lecceta rasa al suolo pochi anni fa, si nota come al posto dell’originario percorso (foto luglio 2009) oggi ci sia una strada vera e propria, realizzata con del materiale di risulta sistemato ex novo. Tanto è vero che si nota chiaramente come nella prima foto il terreno è uniforme, mentre dopo gli interventi compare la strada di colore scuro.
Il risultato dei lavori effettuati è chiarissimo in questa galleria fotografica, realizzata poco tempo fa. Da notare il grande quantitativo di materiale utilizzato per rendere il percorso idoneo al passaggio di camion e mezzi pesanti, utilizzati per il taglio della lecceta, poco distante. Spunta una vera e propria strada, composta da vari strati così come indicato dalle definizioni tecniche dello stesso Ente foreste. Impossibile al momento dire con precisione da dove provenga il materiale (ora è al vaglio di un laboratorio di analisi), anche se poco lontano dalla strada ci sono diverse aree un tempo utilizzate per l’estrazione mineraria. Nella prima foto, sono evidenti i segni dei mezzi pesanti che transitavano all’interno dell’area mineraria (in basso a sinistra, in un’immagine di Google Earth del 14 aprile 2013).
Su Cuccuru de sa te, laddove un tempo c’erano le ginestre
Anche poco lontano dalla miniera di S’Isteri, i mezzi pesanti hanno lavorato alacremente per permettere il passaggio dei camion e delle macchine impiegate per il taglio della lecceta. Nel luglio del 2009, si nota appena un sentiero. Pochi mesi dopo, almeno a leggere le carte dell’Ente foreste, è spuntata una strada larga e comodamente percorribile. La conferma della modifica dei luoghi si ha anche dai rilievi di Google Earth.
In questo caso è stato effettuato uno sbancamento e sembra che, al pari della strada di Sa Tellura, il materiale utilizzato sia compatibile con quello presente nell’adiacente miniera di S’Isteri, lontana solo poche decine di metri. Da notare le numerose ginestre estirpate o ricoperte dal nuovo strato terroso.
Lavori a tempo di record
Colpiscono poi i tempi di realizzazione delle due strade. Dalle foto satellitari emerge chiaramente come, nel luglio del 2009, al posto dei percorsi oggi ben visibili vi fossero delle piste più simili a sentieri che ad una strada agevolmente praticabile. Ma appena tre mesi dopo, nel novembre 2009, nella carta della viabilità firmata dai tecnici dell’Ente foreste, entrambe le vie di comunicazione vengono indicate come trattorabile principale (Sa Tellura) e trattorabile secondaria (Su Cuccuru de sa te).
Rimane il fatto che la Sovrintendenza non ha firmato alcuna autorizzazione. Un aspetto sul quale, ora, indaga anche la Procura della Repubblica.
Pablo Sole