La truffa sul reddito di cittadinanza: smascherate trenta persone a Cagliari

In alcuni casi lavoravano ma in nero, in altri facevano figurare un nucleo familiare falsato, in altri non avevano nemmeno la residenza in Italia. Ecco gli escamotage scoperti dalla Guardia di finanza che a Cagliari ha rintracciato trenta furbetti del reddito di cittadinanza, la misura varata dal Governo per garantire un’entrata economica alle persone disoccupate in difficoltà.

Gli uomini delle Fiamme gialle, incrociando i dati in loro possesso, sono riusciti a risalire a una serie di persone che percepivano il sussidio in modo irregolare. “In tutte queste circostanze  – si legga in una nota – per i soggetti che hanno ricevuto indebitamente il reddito di cittadinanza è scattata, da un lato, la denuncia all’Autorità giudiziaria e, dall’altro, la segnalazione all’Inps ai fini del recupero delle somme”.

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A livello nazionale sono numerose le persone denunciate per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Anche in Sardegna ci sono stati diversi casi su cui hanno fatto luce una serie di indagini. A luglio l’Ispettorato del lavoro di Cagliari-Oristano ha scoperto otto persone che eseguivano lavori in nero pur percependo il sostegno economico fortemente voluto dal MoVimento 5 stelle. I lavoratori sono stati scoperti incrociando i dati delle ispezioni con quelli della banca dati Inps che contiene l’elenco dei percettori del reddito.

A dicembre invece è stata la Guardia di finanza di Sassari a smascherare nove persone che prendevano i soldi senza averne diritto. Anche in questo caso i soggetti lavoravano in nero. Come nel caso di un operaio edile e di un addetto a una discoteca di Alghero, di un barista e una cameriera a Sassari e in un paese dell’hinterland e di un aiuto pizzaiolo e un lavapiatti in Gallura. In tutti i casi le persone sono state segnalate all’Autorità giudiziaria e alla direzione provinciale Inps di Sassari, per il recupero delle somme percepite. Le persone dovranno restituire oltre diecimila euro.

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