I malati dentro le ambulanze; loro, gli equipaggi del 118, fuori, nel piazzale del Santissima Trinità a Cagliari. Con le divise arancioni e le mascherine, quando non anche le tute bianche anti-coronavirus e le visiere. È la cronaca della lunga notte nel primo ospedale Covid della Sardegna, quello che dovrebbe assicurare posti letto e cure agli infetti. Invece la Giunta di Christian Solinas ha inseguito durante tutta l’estate la chimera del virus che perdeva potenza e adesso l’Isola è totalmente disorganizzata. Mancano anche gli organici in corsia. Tanto che stasera il governatore ha incolpato i sardi e annunciato un lockdown di quindici giorni che sembra in qualche modo scontato.
Al Santissima Trinità c’è traffico di ambulanze e di qualche auto. Il cancello è quello di via Is Mirrionis, pattugliato da un gruppetto di guardie giurate che si danno il cambio durante le ventiquattro ore. Tra gli equipaggi del 118 girano cartoni di pizze. “Perché la notte sarà lunga”, dicono. Alle 21 le ambulanze nel parcheggio erano undici. Ma si è toccata quota diciassette intorno alle 18, alle 17 i mezzi fermi, sempre coi pazienti dentro, erano quattordici (leggi qui).
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Le ambulanze non sono arrivate solo da Cagliari. Il Santissima Trinità è il polo sanitario di riferimento per il Sud Sardegna. Quindi ecco mezzi ed equipaggi partiti da San Sperate, Villasor, Sinnai e Vallermosa, per citarne alcuni. A domanda precisa sulla gravità dei pazienti, i volontari dicono: “Di certo non sono persone che godono di ottima salute”. E il rischio è il peggioramento delle condizioni è concreto. Peraltro: l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, non ha emanato nemmeno uno straccio di circolare sul trattamento dei malati Covid. Al momento tutti i pazienti con sintoni stanno andando in ospedale perché il sistema delle cure a casa non è evidentemente decollato.
Al Santissima Trinità si attende nel parcheggio perché i posti letto sono insufficienti. Anche le brande nei corridoi del Pronto soccorso sono tutte occupate. Il video che segue è stato girato alle 21. Ma né Solinas né Nieddu hanno ancora ammesso che in Sardegna la gestione del Covid-19 si sta facendo drammatica perché durante l’estate la macchina organizzativa si è fermata.
Alessandra Carta
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