Indagini sulla donna uccisa ad Alghero: da autopsia e Dna la svolta dell’inchiesta

È vicina alla svolta l’inchiesta del pm Beatrice Giovannetti e dei carabinieri di Alghero e del Ris di Cagliari per la morte di Speranza Ponti, la 50enne di Uri trovata morta il 31 gennaio tra le erbacce di Carrabufas, nelle campagne di Alghero. Data per scontata, l’identità del cadavere sarà confermata ufficialmente solo dall’accertamento che il Ris (reparto investigazioni scientifiche) eseguirà sul Dna: un atto reso necessario dallo stato di decomposizione del corpo ritrovato su indicazione di Massimiliano Farci, 53enne di Assemini che da due anni aveva una relazione con la donna e che gestiva una pizzeria. La frequentava grazie alla semi-libertà ottenuta per buona condotta dopo quasi vent’anni di carcere per l’omicidio della Lotus rossa.

Farci respinge le accuse di omicidio doloso, occultamento di cadavere e furto e utilizzo indebito del bancomat. Per lui Speranza Ponti si è uccisa in casa e lui avrebbe solo trasportato il corpo in quel posto che amava. Il medico legale Salvatore Lorenzoni ha eseguito autopsia, Tac e altri accertamenti che hanno imposto di annullare il funerale a Uri, paese della famiglia. Il Ris, che ha ispezionato l’appartamento della coppia e la pizzeria, potrebbe intervenire anche nella casa dei genitori di lui, ancora sotto sequestro, e sull’auto che usava. Si segue la pista economica, sulla base dei 5mila euro prelevati da Farci col bancomat della donna, che aveva venduto l’appartamento di Genova. Intanto gli investigatori sono convinti che ci sia stato l’aiuto di un complice.

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