Indagati per assalti a cisterne del latte, dodici pastori in silenzio davanti al Gip

Otto dei quattordici allevatori indagati per gli assalti alle autocisterne messi a segno nel febbraio scorso durante la protesta sul prezzo del latte, sono comparsi questa mattina davanti al gip del Tribunale di Sassari, Michele Contini, e hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. La scorsa settimana sono stati tutti raggiunti da provvedimenti restrittivi che prevedono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e di firma nelle caserme delle forze dell’ordine  con l’accusa di violenza privata e danneggiamento. Altri quattro pastori sono stati sentiti ieri dal gip e anche loro hanno scelto la via del silenzio.

Per tutti gli indagati i legali che li difendono hanno chiesto la revoca delle misure cautelari, sostenendo che a carico dei loro assistiti ci siano solo elementi indiziari. Gli interrogatori di garanzia continueranno domani con gli ultimi due allevatori denunciati.

Due in particolare gli episodi contestati ai 14 allevatori: i quattro comparsi ieri in Tribunale avrebbero costretto l’autista di una autobotte a scaricare sulla statale 131 all’altezza di Ardara circa diecimila litri di latte, gli otto di oggi invece sono accusati di aver assaltato un mezzo della cooperativa Arborea a Bonorva. Quanto ai due pastori che compariranno domani davanti al Gip, sarebbero gli autori di analoghe proteste con il blocco delle autocisterne davanti al caseificio Fratelli Pinna di Thiesi.

Sono oltre cento, complessivamente i pastori che rischiano di essere indagati per le manifestazioni in strada di febbraio. Tutte le Procure della Sardegna, in collaborazione con polizia e carabinieri, stanno lavorando per identificare tutte le persone coinvolte nei blocchi stradali e negli assalti alle cisterne del latte.

LEGGI ANCHE: Protesta latte, Procure sarde al lavoro: oltre 100 allevatori rischiano denuncia

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