Inchiesta del New York Times, Pili (Unidos): “Ora le Procure facciano quello che devono fare”

“Sono quattro mesi che ci lavoriamo insieme e i viaggi e le connessioni presenti nel reportage del New York Times sono quelli documentati da me: una storia che inizia tre anni fa con il mio primo intervento in parlamento in cui chiedevo al Governo di bloccare quello che sarebbe stato un traffico illegale. Oggi, dopo questo, le Procure facciano quello che devono fare”.

È l’appello che lancia attraverso l’ANSA il deputato di Unidos Mauro Pili, uno dei primi ad avviare la battaglia contro la fabbrica di bombe Rwm in Sardegna, a Domusnovas, nel Sulcis, oggetto del servizio video realizzato dal quotidiano statunitense.

“Il Governo sta coprendo una illegalità che sta uccidendo persone e bambini – attacca Pili – non può che essere bloccato questo sistema che viene reiterato ormai sistematicamente con carichi di bombe di cui non conosciamo il quantitativo: la contabilità comparata tra ciò che si produce e ciò che si usa è in attivo, quindi vuol dire stanno creando arsenali la cui dimensione è sconosciuta”.

“La Sardegna diventa sempre più crocevia di bombe pericolosissimo perché sembra ci siano legami con le navi che vanno in Montenegro e poi in Siria – ha proseguito Pili – Stiamo ancora lavorando per verificare tutti gli incroci ma dovrebbero essere quattro le navi che negli ultimi tre mesi sono arrivate in Siria dal Montenegro. E credo che sarà la seconda puntata del reportage del New York Times, visto che hanno tutto il materiale sulla Karina Danica. Questa nave – ricorda il deputato sardo – ha avuto un incidente in mezzo al porto di Cagliari e solo per questo siamo riusciti ad intercettarla perché era sfuggita a tutti i controlli che abbiamo attivato per monitorare quelle sei o sette navi a rischio. La nave sarebbe stata legata ad una società Usa utilizzata per il carico di armi americane per gruppi anti Hassad in Siria. Insomma – conclude Pili – il circuito della Sardegna diventa sempre più inquietante”.

La fabbrica Rwm Italia di Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente, oggetto del reportage del New York Times, ha come attività principali lo sviluppo e la produzione di sistemi di contromisure, munizioni e testate di calibro medio-grande. Il quartier generale è a Ghedi, nel bresciano, mentre la produzione è appunto situata nel Sud Ovest della Sardegna. La Rwm fa parte della galassia delle aziende della tedesca Rheinmetall Defence. In Sardegna, dove operano 270 lavoratori (104 a Ghedi), lo stabilimento ha richiesto l’ampliamento, ma diversi comitati e movimenti indipendentisti e pacifisti ne hanno sollecitato la riconversione, attraverso proteste e manifestazioni anche davanti alla fabbrica, in produzioni civili. I lavoratori però, in una lettera aperta, avevano subito ribattuto: “nessuno di noi è interessato ad alcuna ‘riconversione’. Non vogliamo essere trascinati in vertenze che, anche in questo territorio, evocano solo scenari negativi, vogliamo solo continuare a lavorare onestamente e serenamente, come abbiamo sempre fatto, nel rispetto delle leggi”.

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