La morte di Stefano Nonnis, l’operaio di 42 anni che ha perso la vita oggi alla Sardegna, verrà discussa in un’assemblea, con sciopero generale, programmata per domani 18 agosto alle 18.30. Sono chiamati a raccolta tutti i lavoratori metalmeccanici degli appalti esterni alla raffineria di Sarroch.
“Un incidente mortale che certifica, ancora una volta, quanto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro l’attenzione non sia abbastanza alta, nonostante i richiami e le sollecitazioni dei sindacati che ripetutamente sollevano il problema e la richiesta di un patto fra istituzioni, imprese e organizzazioni dei lavoratori per incrementare prevenzione, formazione, controlli”. Così si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil di Cagliari che hanno firmato il documento insieme alle categorie territoriali dei metalmeccanici (Fiom, Fsm e Uilm) e dei chimici (Filctem, Femca, Uiltec), tgutti uniti nel cordoglio per la scomparsa dell’operaio.
I sindacati esprimono tutto il loro sconcerto per un fatto che, dicono, “non può essere derubricato a fatalità”, per questo attendono i rilievi sulla dinamica dell’accaduto e l’individuazione delle eventuali responsabilità. Per le sigle, infatti, quando un lavoratore muore nello svolgimento della sua attività, vuol dire che qualcosa è saltato nella catena di norme e prescrizioni che devono garantirne la sicurezza.
“Occorre quindi ricostruire la dinamica con dettaglio e precisione – ribadiscono – per capire cosa non abbia funzionato”. Perciò, nel richiamare tutti, committente e aziende d’appalto alla massima attenzione su norme, regole, controlli e soccorsi, i sindacati auspicano che la magistratura faccia chiarezza su quanto accaduto. Intanto, nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee con i lavoratori, con l’obiettivo di decidere come proseguire e rivendicare maggiore attenzione per scongiurare che altri uomini e donne perdano la vita mentre lavorano.