Alla sbarra c’è il marito Francesco Rocca. E tutti gli occhi dei gavoesi e dei sardi saranno puntati su quell’uomo accusato di aver ordinato il massacro della moglie. Il dibattimento per la morte di Dina Dore comincia oggi a Nuoro, in Corte d’assise.
Era il 26 marzo 2008, quando la Dore venne uccisa nel garage della sua casa, a Gavoi: la sua bambina a poca distanza. La donna venne trovata il giorno dopo nel bagagliaio della macchina: un corpo martoriato e un assassino senza nome, per cinque anni. Poi la svolta nelle indagini, in mano a Danilo Tronci, pm della Dda (Direzione distrettuale antimafia). A marzo di quest’anno, le intercettazioni telefoniche hanno inchiodato Rocca, il dentista imputato insieme a Pierpaolo Contu, allora diciassettenne, il presunto esecutore dell’omicidio, per il quale il gip del Tribunale di minori di Sassari sarà chiamato a concedere (o meno) il rito abbreviato.