Ha trascorso la prima notte nel carcere Buoncammino Francesco Rocca, il dentista di Gavoi accusato di essere il mandante dell’omicidio della moglie Dina Dore, eseguito nel 2008 da Pierpaolo Contu, anch’egli arrestato ieri. Domani potrebbe svolgersi il primo interrogatorio in carcere.
Una serie di indizi sembrano però aver risolto il giallo dell’omocidio di Dina Dore, avvenuto cinque anni fa. Inizialmente si pensò ad un sequestro di persona. Poi il ritrovamento del corpo della donna nel cofano dell’auto convinse la comunità che il tentativo di rapimento fosse fallito per via della reazione della Dore.
A novembre la svolta nelle indagini, con la scoperta di una serie di verità indiziarie. Secondo l’accusa, Rocca fece uccidere la donna da due sicari perché il loro matrimonio era finito e di un rapporto sentimentale con un’altra donna. Il materiale biologico trovato sul nastro che avvolgeva la vittima ha evidenziato però un profilo genetico che per ora non è stato incrociato con nessuna delle persone interessate dall’indagine. Potrebbe essere quello della seconda persona al momento ricercata dalla polizia ma non ancora identificata.