Cartelle esattoriali di Equitalia – anche da 100mila euro – annullate grazie a documenti falsi e ricorsi truccati orchestrati con un complesso sistema da un gruppo di commercialisti (e non) con base a Cagliari. Dell’inchiesta giudiziaria, nelle mani del pm Giangiacomo Pilia, dà notizia l’Unione sarda in edicola oggi. Il giro, alimentato da denaro, coinvolge almeno trenta persone, imprenditori e professionisti, della zona. Ora sono tutti indagati: clienti inclusi, perché consapevoli. Le accuse vanno da truffa in concorso a falsità materiale fino ad accesso abusivo di sistemi informatici. Nella vicenda la stessa Equitalia è invece parte lesa.
Il meccanismo era rodato: ai “tecnici” si accedeva grazie al passaparola. Poi, secondo la ricostruzione, si pagava una quota fissa, pari a circa 10mila euro. E via: attestazioni contraffatte portavano alla sospensione, o annullamento, delle cartelle, in tutto circa 80, in un periodo compreso tra il 2012 e il 2015. Grazie alle perquisizioni negli uffici di viale Bonaria, a Cagliari, si è arrivati a una mole di materiale che ora passerà al setaccio. E non si escludono altri indagati.