Duecento volumi della libreria Hoepli per la scuola dell’ospedale Brotzu. Destinati ai ragazzi in cura che non possono frequentare le lezioni come i loro coetanei. I libri sono arrivati in settimana: letteratura, storia e arte. Tutto questo grazie a un fotografo, Giovanni Marrozzini che trasforma i suoi scatti in donazioni di cultura. È il progetto chiamato Parolamia. Il fotografo freelance mette all’asta e baratta le immagini dei suoi reportage in giro per il mondo per realizzare biblioteche dove possono essere utili. Ad esempio, come è già capitato, in Amazzonia, nel distretto di Pichari (Perù), e a Manaus (Brasile). A marzo l’ultimo “colpo”: con un gruppo di quaranta fotografie ha regalato una svolta alla biblioteca nella scuola in ospedale del Brotzu.
L’idea di portare i volumi nel secondo piano della struttura di via Peretti – primario Maurizio Zanda – è nata dalla collaborazione tra una giovane insegnante, Marianna Cadeddu, 37 anni, originaria di Oristano, e Claudia Locci, impiegata del Museo del Carbone di Serbariu e appassionata di fotografia. Le due donne si sono messe in contatto con il fotografo, e il progetto ha preso forma. “La donazione – racconta l’insegnante – arricchisce l’offerta della scuola in ospedale e farà in modo che i ragazzi presenti nella struttura possano avvantaggiarsi di questo servizio e godere della lettura. Spesso, fortunatamente, sono ricoverati qui solo temporaneamente, ma in alcuni casi purtroppo la loro degenza dura a lungo”. La scuola dell’ospedale Brotzu permette di continuare il percorso scolastico tra le corsie dell’ospedale ed è attiva da 17 anni. “Quando ho cominciato questa esperienza – conclude Cadeddu – la prima cosa che mi ha colpito è stata lo sguardo impaurito e spaesato dei bambini. Ogni giorno mi chiedo come sostenere quello sguardo. Storie e libri di fantasia regalano la libertà e sono la risposta”.