Carbosulcis, su paghe e indennità “gonfiate” indagano la Procura e l’Inps

Ormai la stagione dell’ultima miniera estrattiva di carbone è tracciata. A Nuraxi Figus, Gonnesa, si chiuderà. Intanto per la Carbosulcis, partecipata della Regione Sardegna è tempo di indagini. Sono quelle della Procura di Cagliari e dell’Inps. Secondo quanto si legge su L’Unione sarda in edicola oggi durante le vacanza natalizie ci sono state diverse visite degli ispettori a caccia delle buste paga dei circa 430 dipendenti. Documenti che passeranno al vaglio per valutarne la conformità. Sul tavolo del pm Paolo de Angelis della Procura di Cagliari c’è già un report su stipendi e indennità che sarebbero stati “gonfiati” e pagati con soldi pubblici. In particolare alcuni esposti hanno segnalato retribuzioni anche triple rispetto a quelle del contratto nazionale, indennità di sottosuolo (per i minatori) distribuite anche a chi non è sceso in galleria. E ancora missioni e straordinari inesistenti. Insomma, l’ipotesi è quella di una sorta di malagestione e clientelismo diffuso. Mentre il rilancio (a suon di milioni di euro) non è mai partito.

Sul Sulcis quindi ecco di nuovo puntati gli occhi della magistratura. Poco dopo la bufera giudiziaria piombata sull’Igea, altra partecipata regionale, che avrebbe dovuto scrivere, elaborare e portare a compimento le bonifiche e la messa in sicurezza delle aree minerarie dismesse.

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