Nessun segno di traumi o elementi estranei all’interno del corpo. E’ quanto risulta dall’autopsia svolta a Nuoro sui resti del cadavere ripescato sabato scorso nelle acque tra Baunei e Cala Gonone, sulla costa orientale della Sardegna. L’esame è stato eseguito nell’ospedale San Francesco dall’anatomopatologo Roberto Marcialis. Il corpo è in avanzato stato di saponificazione, senza testa, un braccio e una gamba. L’unico braccio rimasto non aveva le dita che avrebbero consentito di risalire alle impronte digitali.
Il medico legale, che ha eseguito l’autopsia su ordine della Procura di Lanusei, ha chiesto al pm Luisa Di Nella che si occupa delle indagini l’autorizzazione per l’esame del Dna. Da lì potrebbero arrivare informazioni sulla razza dell’uomo, il cui cadavere, secondo l’anatomopatologo, era in mare da oltre un mese.
Gli inquirenti non escludono anche che si possa trattare dell’annegamento di un migrante, trasportato poi dalle correnti sino a Cala Gonone. A l momento tutti gli scenari sono ancora aperti. La salma resterà ancora all’obitorio dell’ospedale di Nuoro fino all’autorizzazione della Procura per l’esame del Dna.